Roma – Un primo “nucleo di valutazione” sul campo, formato da poche unità. Poi, dopo l’analisi dei governi della coalizione, la decisione “politica” sul numero di militari da inviare sul terreno libico. Sono ancora tante le ipotesi operative su un possibile intervento militare antiterrorismo in Libia.
Oggi l’ambasciatore degli Stati Uniti a Roma, John R. Phillips, ha spiegato al ‘Corriere della Sera’ che per stabilizzare il paese nordafricano “l’Italia potrà fornire fino a circa cinquemila militari”. La posizione del governo italiano resta molto prudente, “nessuna fuga in avanti”, nessun intervento senza la richiesta esplicita di un governo di unità nazionale libico ma – soprattutto – senza una via libera delle Nazioni Unite. Alla Difesa, comunque, sono pronti a qualsiasi decisione. Le opzioni sul campo prevedono l’invio di un contingente il cui numero puo’ variare vai dai 3000 ai 7000 uomini “in totale”, comprese le forze francesi e britanniche. (AGI)