I colloqui internazionali sulla crisi siriana, oggi a Vienna, hanno prodotto “risultati molto positivi, che però non cancellano le differenze”: “si è convenuto su un punto essenziale, che la soluzione non è militare ma una transizione politica” che “inevitabilmente” deve portare “all’uscita di Assad”.
E’ quanto ha detto ai giornalisti il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni al termine della riunione di oggi nella capitale austriaca.“La transizione politica per noi deve portare a un’uscita di Assad. È un processo che inevitabilmente andrà in quella direzione” ha spiegato il ministro aggiungendo che “sui modi e i tempi di uscita del presidente siriano non è stata affatto raggiunta un’intesa”. Di questo, ha ricordato Gentiloni, si discuterà nelle prossime settimane: “Ci rivedremo in dieci-quindi giorni” ha detto il ministro.
Quanto all’Iran, che per la prima volta ha partecipato ai negoziati sulla crisi siriana, “rimane in una posizione diversa che non è quella di iniziare il processo (di transizione) con la sostituzione di Assad”. La repubblica islamica, ha comunque sottolineato il titolare della Farnesina, “ha concordato con l’idea che si avvii una transizione politica” per una soluzione della crisi in Siria. (askanews)