Nigeria, atrocità degli islamisti: pile di cadaveri mutilati gettati nei pozzi

nigeria_boko_haram

 

Atrocita’ e orrore a Bama, seconda citta’ del Borno, dove il gruppo terroristico nigeriano Boko Haram ha disseminato violenze durante il periodo in cui ha preso il controllo, dal settembre 2014. Gli orrori sono venuti fuori ora, nel momento in cui i militari nigeriani hanno ripreso il controllo della citta’. Pile di cadaveri gettati nei pozzi, corpi mutilati ritrovati lungo il ponte sul fiume, probabile ultima fuga di alcuni ostaggi che tentavano di lasciare la citta’.

Molte le storie di brutalita’ raccontate dai sopravvissuti che hanno spiegato ai militari come gli estremisti aveva applicato la loro versione della legge islamica. Intanto l’esercito continua a setacciare la citta’ e a interrogare gli abitanti.

Decine di donne nigeriane della citta’, costrette a sposare gli estremisti di Boko Haram, sono state uccise dai loro ‘mariti’ prima di una battaglia con le truppe della citta’ a nord est della citta’. Lo riferiscono alcuni testimoni. Tra questi, Sharifatu Bakura, 39 anni, madre di tre figli, moglie di un combattente ucciso dai militanti quattro mesi fa ma ‘risparmiata’ da un matrimonio forzato perche’ visibilmente incinta. La donna ha affermato che gli attivisti islamici sapevano di un immediato attacco militare e avevano timore di essere uccisi o che le loro mogli sarebbero state date in sposa ai soldati o ad altri cosiddetti non credenti. Hanno deciso quindi di fuggire verso la vicina citta’ di Gwoza ma prima di abbandonare il campo, hanno deciso di uccidere le proprie mogli.

A pochi giorni dalla liberazione, intanto, la citta’ nigeriana al confine con il Chad, Gamboru Ngala, e’ stata nuovamente attaccata dagli islamisti di Boko Haram che, presumibilmente, ne hanno ripreso il controllo.
Nell’attacco sono rimasti uccisi 20 civili. Lo rendono noto fonti locali secondo cui gli abitanti della cittadina aveva per lo piu’ abbandonato le loro case per rifugiarsi nel villaggio di Kushiri, in Camerun, e questo avrebbe permesso ai miliziani di agire indisturbati. agi

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K