Legami tra ‘ndrangheta e coop emiliane, la Lega chiede una commissione d’inchiesta

‘Ndrangheta e Coop emiliane, Fabbri: ‘Sistema inquinato da legami tossici, Pd faccia luce”

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La Lega chiede una commissione d’inchiesta sui legami tra la ‘ndranghera e le coop emiliane, alla luce dell’inchiesta Aemilia, che ha portato a 117 arresti. “Nell’Emilia Romagna, che è quartier generale delle cooperative, serve un’operazione trasparenza per il settore”, afferma il capogruppo del Carroccio in Regione Alan Fabbri.

“L’indagine ha accertato che la piovra si è insediata in maniera pervasiva in una regione, come l’Emilia-Romagna, in cui il sistema cooperativo è fortissimo. Gli investigatori, stando alle ultime notizie, stanno cercando di far luce su presunti coinvolgimenti delle coop”. Per questo ora bisognerebbe fare luce su questo presunto legame.
Fabbri ricorda che l’inchiesta romana Mafia capitale aveva già gettato qualche ombra anche sull’Emilia-Romagna, fornendo “un quadro da cui emerge un sistema cooperativo che sarebbe inquinato da legami tossici- dice Fabbri – su cui la politica, nel pieno interesse delle tante coop che lavorano onestamente e in trasparenza, deve fare chiarezza e sui cui il Pd, che è punto di riferimento politico per molte aggregazioni cooperative, ha il dovere morale di far luce”. Insomma, “non possiamo stare a guardare. Politica ed economia devono essere vaccinate contro la ”ndrangheta e tutte le mafie”.

DAL COMUNE STOP APPALTI AL RIBASSO E OPERE DI SENSIBILIZZAZIONE. Intanto iIl Consiglio comunale di Bologna, alla luce della maxi-inchiesta sull’infiltrazione della ‘ndragheta in Emilia-Romagna, ha approvato un ordine del giorno che impegna “i responsabili amministrativi di tutti i procedimenti ad attenersi scrupolosamente al metodo della incentivazione dell’elemento qualitativo rispetto a quello economico dell’offerta più bassa”. Il documento, proposto da Francesco Critelli (Pd) e firmato da tutti i gruppi presenti a Palazzo D’Accursio, è votato nella seduta di ieri all’unanimità. Attraverso il documento, il Consiglio comunale “accoglie l’appello lanciato dal procuratore capo Roberto Alfonso, affinchè tutte le Istituzioni assumano il contrasto alla criminalità organizzata come priorità del proprio agire, assumendo tutte le iniziative necessarie”. L’odg, inoltre, “impegna il sindaco e la Giunta ad un’attenta e scrupolosa valutazione dello stato di attuazione del protocollo” sottoscritto con i sindacati nel 2005, per “incrementare le procedure di verifica e di controllo sui meccanismi degli appalti nella nostra città”.

L’aula di Palazzo D’Accursio, poi, si impegna a “proseguire nel lavoro di sensibilizzazione di tutta l’opinione pubblica, al fine di diffondere la consapevolezza della presenza della criminalità organizzata nei nostri territori, allo scopo di educare alla conoscenza e quindi al contrasto dei fenomeni mafiosi”. Sempre ieri, infatti, il Consiglio comunale (di nuovo in modo unanime) ha approvato un ordine del giorno, promosso da Daniela Turci (Pd), che invita la Giunta a “diffondere il Protocollo d’Intesa stipulato tra Anci e Fondazione Caponnetto nel 2014 nelle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, in collegamento con l’Ufficio scolastico regionale e provinciale”. Questo con l’obiettivo di “creare ogni iniziativa positiva tra ente locale, scuole e territorio- spiega l’odg- realizzando quanto il Protocollo propone: programmi triennali di attività per la diffusione della cultura della legalità, del rispetto delle regole, conoscenza della Carta Costituzionale, impulso per una Cittadinanza attiva”. L’odg, poi, chiede di “costituire un Comitato attuativo fra le varie Istituzioni per la realizzazione degli obiettivi indicati nel Protocollo consentendo la pianificazione degli interventi in materia”.

bolognatoday.it

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