Bufera al Comune di Palermo: dipendenti lucravano su Tares e Tarsu, 16 arresti

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18 dic. – Una ‘cupola’ di dipendenti corrotti agiva nell’Ufficio Tributi del Comune di Palermo e lucrava sulla Tares e sulla Tarsu, secondo un’indagine della Polizia di Stato, che la scorsa notte ha arrestato 16 persone. Nel corso dell’operazione anticorruzione, che gli investigatori hanno chiamato “Fintares” sono stati eseguiti 4 provvedimenti di custodia cautelare in carcere e 12 di arresti domiciliari, emessi dal Gip Angela Gerardi. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, istigazione alla corruzione, truffa e falso materiale.

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore, Daniela Varone, con il procuratore facente funzoni, Leonardo Agueci e il procuratore aggiunto, Bernardo Petralia, e’ durata oltre un anno e ha delineato quello che gli inquirenti definiscono “un avvilente ed inquietante spaccato di corruzione, sviluppatosi all’interno dell’Ufficio Tributi del Comune di Palermo”.

Gli impiegati comunali, tra cui un funzionario, secondo quanto emerso, si erano accordati stabilmente per gestire un sistema basato su corruzione, truffe a danno della pubblica amministrazione, falso e ogni altro reato strumentale al mercimonio della pubblica funzione esercitata. La corruzione era secondo gli investigatori particolarmente sfrenata nel settore della riscossione dei tributi legati allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, Tares e Tarsu, attraverso la fraudolenta alterazione della posizione dei contribuenti. Per i casi finora presi in esame e’ stato stimato un danno per le casse del Comune di Palermo di diverse centinaia di migliaia di euro.

Dopo la notizia dell’arresto di dipendenti, l’amministrazione comunale guidata da Leoluca Orlando precisa che erano stati allontanati dal settore tributi gia’ nel mese di aprile e le relative posizioni erano state segnalate alle autorita’ inquirenti. Il sindaco ha confermato “piena collaborazione con la magistratura” e ha ricevuto conferma dal segretario generale, quale responsabile anticorruzione, dell’attivazione di tutti gli adempimenti disciplinari. “E’ evidente – ha concluso – che contro questi dipendenti ed ogni altro cittadino che ha arrecato un danno all’Amministrazione il Comune si costituira’ parte civile”. (AGI) .

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