Proteste a Tor Sapienza, Marino: “Roma rifiuta l’ignobile caccia all’immigrato”

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12 novembre – Nuova notte di scontri a Tor Sapienza dopo la sassaiola di lunedì. Poco dopo le 22 un gruppo di persone, alcune delle quali armate di bastoni, si è diretto verso il centro di via Morandi per protestare contro la presenza degli immigrati. I manifestanti hanno lanciato bombe carta contro la polizia intervenuta per contenere la contestazione. Intorno alla mezzanotte e mezzo è tornata la calma.

Sui fatti il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ha aperto un fascicolo e ora è in attesa di ricevere un primo rapporto dalle forze dell’ordine intervenute per evitare ulteriori complicazioni. Minacce, violenza privata e danneggiamento sono i reati che la Procura potrebbe configurare in relazione all’assalto di ieri.

La Questura, in una nota, parla di un bilancio di 14 feriti tra le forze dell’ordine e riferisce di due pattuglie “attaccate dai manifestanti in maniera violenta, con lanci che provenivano anche dalle abitazioni circostanti”, che hanno costretto i poliziotti a ricorrere ai gas lacrimogeni. Gli stessi manifestanti hanno posizionato alcuni cassonetti al centro della carreggiata impedendo l’intervento di ulteriori rinforzi.

I poliziotti raggiunti dalla sassaiola che ha danneggiato gravemente anche le automobili di servizio, si sono visti costretti ad arretrare in attesa dell’invio di altri contingenti richiesti alla sala operativa. Nel frattempo i manifestanti hanno iniziato a incendiare anche i cassonetti presenti sul posto, che i vigili del fuoco, impediti anch’essi dal fitto lancio di pietre, hanno spento con estrema difficoltà.

Per disperdere i facinorosi è stato necessario il ricorso a gas lacrimogeni. A questo punto i manifestanti si sono allontanati, disperdendosi in varie direzioni, in vie limitrofe e nelle abitazioni adiacenti.

Roberto Torre, vice presidente del Comitato di Quartiere Tor Sapienza, parla all’Adnkronos di “sei manifestanti feriti” e riferisce: “C’è stata una vera guerriglia”. “Siamo abbandonati, non si vede una via di uscita”, denuncia. “Qui abbiamo tre centri di accoglienza di immigrati a Via Morandi, via Collatina e via Tiratelli e due campi nomadi, più una serie di campi abusivi a macchia di leopardo. Se non si alleggerisce il territorio da questi ghetti che si creano – sottolinea Torre- il problema è serio”.

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, in una nota ha dichiarato: “Dal Questore ho ottenuto l’assicurazione che il territorio interessato sarà presidiato centimetro per centimetro, per impedire altre violenze“. ”Questa Amministrazione – ha aggiunto – non accetta che a Roma l’incolumità dei cittadini venga messa a repentaglio da un manipolo di estremisti violenti, che sfogano il proprio fanatismo lanciando blocchetti di marmo, pietre e bottiglie. Questi gesti, inaccettabili, rischiano di mettere in ombra il disagio reale e le paure dei cittadini onesti che invece hanno il diritto sacrosanto di essere ascoltati”.

Roma rifiuta l’ignobile caccia all’immigrato, che si è perfino tradotta nel tentativo di violenza su ragazzini inermi – conclude il sindaco – Nessuno in questa città deve più sentirsi insicuro nel proprio o in altri quartieri, ma tutti i romani devono poter vivere tranquilli, tanto in centro, quanto in periferia” ha detto Marino, che sembra non aver capito affatto la gravità della situazione e l’esasperazione dei residenti e si rifugia nei luoghi comuni tipici della sinistra piu’ becera e arrogante.

Matteo Salvini, interpellato dall’Adnkronos, annuncia una visita a breve per verificare la situazione. “Ho ricevuto molte chiamate, in molti chiedono la mia presenza e quella della Lega. Ci andrò”, dice il leader leghista. “Tor Sapienza rappresenta il fallimento dello Stato, frutto della politica folle di una certa sinistra che permette tutto a tutti” afferma il segretario federale della Lega Nord. “Ogni violenza va sempre condannata ma l’immigrazione incontrollata e il razzismo nei confronti degli italiani – che non hanno alberghi pagati – rischia di alimentare reazioni sbagliate”, conclude Salvini.

Le iniziative di protesta continueranno nei prossimi giorni. Il Coordinamento Ponte di Nona (Caop), il Coordinamento associazioni civiche e il Coordinamento periferie hanno lanciato per sabato 15 novembre la grande mobilitazione “Rivogliamo la nostra città”. Il corteo partirà alle 10.30 da piazza dell’Esquilino per arrivare a piazza Venezia.