5 settembre – “Possiamo discutere, ma di tutto: del numero delle forze di polizia, del divario tra dirigenti e agenti, ma se si pensa di mettere in atto un comportamento che assomiglia a un vago ricatto si sappia con forza che noi i ricatti non li accettiamo. Se qualcuno dice ‘O fai come noi o è sciopero’, allora prego, accomodatevi. Noi difendiamo la dignità delle persone per bene che vogliono risolvere i problemi e non alimentare polemiche”. Così Matteo Renzi, in conferenza stampa dal Galles, torna a criticare duramente la minaccia di sciopero da parte dei sindacati delle forze dell’ordine.
“E’ tutto legittimo, è naturale discutere, ma quando la disoccupazione giovanile è al 40 per cento il primo sforzo va per chi il lavoro non ce l’ha. La discussione noi la rispettiamo, e nel caso delle forze dell’ordine era aperto un canale importante, non so se lo sarà ancora, non tanto sullo sblocco degli stipendi ma su alcuni scatti che erano stati fermati. Ma i toni usati sono decisamente inaccettabili e in alcuni casi fano venire meno la convinzione della volontà di alcuni sindacalisti di trovare un’intesa, e alla fine fanno del male a chi per 1.200 euro al mese pattuglie le strade. Dire che si fa sciopero contro lo Stato, fa del male. Se questi sono i toni, non ci sono spazi per il dialogo. Ma se si pensa che qui ci sia uno che subisce i ricatti – ribadisce il premier – hanno sbagliato”. tmnews