17 luglio – “L’arrivo di migliaia di immigrati nel nostro Paese è ormai un problema strutturale per affrontare il quale non basta l’operazione Mare nostrum. Non si può più chiamare emergenza un fenomeno che si ripete negli anni. E’ un problema strutturale al quale si deve dare una risposta efficace: implementare moduli di accoglienza a seconda del numero degli arrivi. Vuol dire programmare strutture e servizi a seconda del numero di migranti, il ‘contingency plan’.
Non è vero che l’Europa non si occupi dei richiedenti asilo: sono molti i paesi il cui numero di domande è superiore a quelle italiane. Quello che manca è l’aiuto europeo per il salvataggio delle vite umane, perché il Mediterraneo è davvero frontiera europea. Per salvare vite abbiamo Mare Nostrum, del quale c’è da essere orgogliosi, ma non basta. Bisogna dare un’alternativa a chi si imbarca, permettere di fare domanda d’asilo a chi si trova nei luoghi di transito, la Libia per i tanti africani o il Libano e la Giordania per i tre milioni di rifugiati siriani. Lì può intervenire l’Europa, presso le ambasciate o gli organismi internazionali si possono accogliere e vagliare le domande di asilo, perché chi ha bisogno di protezione vada nei vari paesi in modo legale senza rischiare la pelle in mare. Così si impedisce ai trafficanti di fare affari”, così la presidente della Camera, Laura Boldrini intervistata da l’Unità.