Nigeria: islamisti rivendicano il sequestro delle alunne, blitz in Camerun

boko

 

5 mag. – Il gruppo fondamentalista islamico Boko Haram ha rivendicato in un nuovo video il sequestro delle 276 studentesse il 14 aprila scorso in una scuola a Chibok, nello stato nigeriano del Borno. “Ho rapito le tue ragazze”, afferma il leader del gruppo terroristico Abubakar Shekau nel filmato che dura 57 minuti. Sono 53 le giovani riuscite a scappare, mentre nelle mani di Boko Haram ci sono ancora 223 studentesse.

Domenica per la prima volta il presidente nigeriano Goodluck Jonathan ha ammesso il rapimento, ha detto che il governo fara’ tutto il possibile per liberare gli ostaggi, e ha rivelato di aver chiesto aiuto al collega Usa Barack Obama nel processo di stabilizzazione del Paese. Intanto a Kousseri, nel nord del Camerun, i Boko Haram hanno teso un’imboscata a un cellulare della polizia penitenziaria e sono riusciti a scappare con un detenuto e altre due persone che viaggiavano sull’automezzo. Nell’attacco sono rimasti uccisi un agente e un altro detenuto.

Proprio mentre il presidente nigeriano, Goodluck Jonathan, annuncia di aver chiesto aiuto a Barack Obama per la liberazione delle 233 studentesse rapite, un quotidiano nigeriano ha pubblicato un’intervista con due ragazze riuscite a fuggire agli islamisti.

Le due liceali hanno anche descritto come furono catturate: “Sono entrati nella nostra scuola e ci hanno fatto credere che erano soldati”, hanno raccontato Amina Sawok e Thabita Walse, al The Punch. “Indossavano divise militari: quando abbiamo scoperto la verita’ era troppo tardi e non abbiamo potuto fare molto. Gridavano, erano maleducati. Ecco perche’ abbiamo capito che erano ribelli. Poi hanno cominciato a sparare e hanno appiccato il fuoco alla scuola. Hanno anche sparato alle guardie armate di protezione della scuola”. Le due studentesse hanno raccontato anche la fuga dal camion che le trasportava: “Il nostro veicolo aveva un problema e si e’ dovuto fermare. Ne abbiamo approfittato per cominciare a correre e ci siamo nascoste nei cespugli. Ora sto bene, sono forte fisicamente. Ma non posso gioire perche’ le mie amiche e compagne di classe sono ancora in mano ai terroristi”. (AGI) .

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