Papa: combattere fame e sprechi, aiutare i migranti

papa20 pr – La fame e gli sprechi nel mondo – “Sconfiggere la piaga della fame, aggravata dai conflitti e dagli immensi sprechi di cui spesso siamo complici”. E’ stato l’auspicio di papa Francesco nel messaggio pasquale Urbi et Orbi. “Proteggere gli indifesi, soprattutto i bambini, le donne e gli anziani, a volte fatti oggetto di sfruttamento e di abbandono”, ha aggiunto, toccando anche il tema dei migranti e della loro sofferenza.

“Conforta coloro che hanno lasciato le proprie terre per migrare in luoghi dove poter sperare in un futuro migliore, vivere la propria vita con dignitĂ  e, non di rado, professare liberamente la propria fede”, ha detto il Papa nella sua invocazione pasquale Urbi et Orbi. “Consola quanti oggi non possono celebrare la Pasqua con i propri cari perchĂ© strappati ingiustamente ai loro affetti, come le numerose persone, sacerdoti e laici, che in diverse parti del mondo sono state sequestrate”.

Siria, Ucraina e Medio Oriente – “Ti preghiamo, GesĂą glorioso, fa’ cessare ogni guerra, ogni ostilitĂ  grande o piccola, antica o recente!”, ha invocato Francesco nel messaggio Urbi et Orbi. Il Papa, oltre che per gli scontri in Centrafrica, ha fatto appello per la Siria, chiedendo “l’audacia di negoziare la pace”, e per i negoziati tra Israeliani e Palestinesi. Non è mancato il riferimento alla difficile situazione in Ucraina: “Chiediamo che vi siano illuminate e ispirate iniziative di pacificazione in Ucraina, perchĂ© tutte le parti interessate, sostenute dalla ComunitĂ  internazionale, intraprendano ogni sforzo per impedire la violenza e costruire, in uno spirito di unitĂ  e di dialogo, il futuro del Paese”.

Benedizione per i malati – Prima di rivolgere il suo saluto finale ai fedeli presenti all’Urbi et Orbi, Francesco ha anche parlato di chi soffre a causa di malattie: “E’ fondamentale curare i fratelli colpiti dall’epidemia di ebola in Guinea Conakry, Sierra Leone e Liberia, e quelli affetti da tante altre malattie, che si diffondono anche per l’incuria e la povertĂ  estrema”. tiscali