M5S: un partito simulacro che si occupa di temi-simulacro

grillos

di Uriel Fanelli

20 genn – Lo scorso post mi ha fatto arrivare un certo numero di richieste riguardo ai simulacri, visto che ho lasciato per casa mostrare come M5S sia un partito simulacro che si occupa di temi-simulacro. In realta’, forse qualcuno mi sta chiedendo un esempio, ma proviamo ad andare ad applicare , pari-pari, la definizione.

Abbiamo detto che, in estrema sintesi, un simulacro e’ una finzione che trova forza dall’evidenza della sua falsita’ e dalla sua velleita’.
Si e’ visto come fosse un simulacro “Berlusconi Operaio”, come lo sia “Maria Vergine”, come il concetto di “miracolo” coincida quasi esattamente con il concetto di Simulacro: e’ impossbile, ma siccome ho deciso di crederci, devo crederci con forza sufficiente da superare l’evidenza contraria.

Cioe’ che costituisce l’efficacia o l’importanza del simulacro non e’ la sua verita’, bensi’ la sua “forza”. La forza del simulacro e’ l’intensita’ emotiva con la quale e’ necessario credere per non vedere la sua palese falsita’: in questo senso, la tecnica con la quale si costruisce il simulacro DEVE consentire un approccio fideistico, cosa che rende la costruzione del simulacro piuttosto sofisticata.

Andiamo al discorso M5S, e prendiamo come esempio gli ultimi articoli apparsi sul blog di Grillo.

Prendiamo “Italia a Sovranita’ Limitata”. L’articolo costruisce un bellissimo simulacro, nel quale si afferma che il fiscal compact (approvato peraltro in costituzione il 19.4.2013) sia

Negoziabile, nonostante sia gia’ parte della Costituzione.
Da negoziare, nonostante il patto sia gia’ stato firmato, e quindi, secondo la costituzione, sia vincolante.
Necessiti di una legge per essere negoziato.

Nessuna di queste tre cose e’ vera. Innanzitutto, il Fiscal Compact e’ gia’ parte di una legge costituzionale, ragione per cui una legge ordinaria che lo sconfessasse non avrebbe alcuna speranza di passare l’esame di costituzionalita’. In secondo luogo, non puoi negoziare se manca il tavolo dei negoziati. Certo, puoi andare a Bruxelles , sederti in un bar e poi negoziare con un tuo amico, ma se vuoi negoziarlo con gli enti giusti, devi aprire un tavolo, cosa che non e’. Non ci sono piu’ negoziati con l’italia a riguardo, e non basta dire “io voglio negoziare” per aprirne uno.

Ma anche supponendo che si possa aprire un tavolo di negoziato su un trattato gia’ approvato dalle parti, cosa che dipende dalla volonta’ della controparte – che potrebbe rifiutare di aprire un nagoziato, e avrebbe ragione – il problema e’ che non serve una legge con cui si manda qualcuno. Non serve perche’, casomai non si fosse notato, esiste un parlamento europeo, esiste una commissione europea, esiste un consiglio d’Europa. In tutti e tre gli enti l’Italia ha i suoi rappresentanti, e lo sa bene Grillo se dice che M5S deve “vincere le europee”.

Non ha senso dare il mandato a qualcuno di trattare perche’, essenzialmente, esistono gia’ le istituzioni ove gli italiani hanno il mandato di trattare. Gli italiani sono 73 dentro il parlamento europeo, ove possono tranquillamente prendere parte alle discussioni riguardanti questioni economiche, e c’erano anche quando si discusse del Fiscal Compact. Nel Consiglio europeo c’e’ un rappresentante del governo per ogni paese, c’e’ stato quando si “trattava” il fiscal compact.

Esistono gia’ organi che sono gia’ delegati a trattare. Non c’e’ alcun bisogno di una legge che designi qualcuno per trattare: semmai serve solo a far perdere funzione a quelli che sono gia’ la per trattare.

Si tratta quindi di un falso, che e’ palese nella misura in cui M5S dice di voler correre per le europee: che diavolo fanno i rappresentanti italiani, se non “trattare”? Possiamo dire che trattano bene o trattano male, questo spetta ad ognuno, ma se il problema e’ “ci serve qualcuno col mandato di trattare il Fiscal Compact in Europa”, beh: questo qualcuno esiste gia’, nelle persone di 73 parlamentari europei, e nella persona del membro del Consiglio Europeo.

Una “legge per dare il mandato all’ Italia di trattare con l’ Europa” non serve, perche’ esiste gia’ un trattato che fa dell’Italia uno stato membro, e perche’ esistono – e sono occupate anche da italiani – le istituzioni ove trattare.

Essendo un falso palese (tantopiu’ quando si parla di elezioni europee), esso trae forza dalla sua falsita’, e dal momento che la falsita’ e’ palese (tutti sanno che l’italia sia parte della UE, che sia parte del parlamento, del consiglio, etc) , assume FORZA. Chi VUOLE credere che davvero si sia dibattuto di un possibile , e ripeto possibile, riaprire della “trattativa”, ci credera’ con forza tale da sovrastare questa evidenza.

In generale, si e’ creato un simulacro di azione politica: si e’ proposta una legge su una singola azione del potere esecutivo , che non puo’ essere per via della separazione dei poteri, su un argomento che e’ gia’ parte della legge costituzionale, su un tavolo di trattativa gia’ chiuso l’anno scorso, per dare un mandato che esiste gia’, perche’ l’italia partecipa gia’ alla formazione del diritto europeo. Una totale falsita’, che viene creduta con forza maggiore dal momento che la forza maggiore serve a soverchiare la falsita’ del simulacro.

Passiamo all’articolo dopo: quello sulla legge elettorale. E’ un altro simulacro, per una ragione molto semplice: fa finta che esista oggi una discussione sul merito della legge elettorale, cosa che non e’, dal momento che la corte ha appena depositato le motivazioni, lasciando in essere un sistema elettorale, che’ e’ il Porcellum mutilato dalle cose incostituzionali. Una legge elettorale, dunque, esiste. Non e’ che l’ Italia sia senza legge elettorale.

Lo stato attuale, reale, delle cose, e’ che si sta discutendo su quali partiti possano, o meno, formare una maggioranza che decide la legge elettorale. Ma non e’ affatto scontato che venga decisa, nel senso che se non ci sara’ alcun accordo, rimarra’ il Porcellum mutilato. Cosa che, per ovvii motivi, non dispiace ai partiti attuali.

Ma la falsita’ piu’ grande e’ che tutta la disamina dei sistemi elettorali che si fa, NON continene la proposta di M5S a riguardo. L’articolo, cioe’, lascia intendere di contenere la proposta di M5S, ma contiene invece una disamina piuttosto opinabile riguardante i vari sistemi, vantaggi o svantaggi, e niente di piu’. Cosi’, di cosa parla l’articolo? Parla di decidere sulla legge elettorale, cosa che non e’ nemmeno certo si faccia dal momento che a molti fa comodo il porcellum mutilato, accenna di una “legge elettorale del M5S ” senza mostrarla, e dice che in futuro, al massimo, si potra’ decidere, dopo una disamina. Ora, e’ assolutamente ovvio che si decidera’ in futuro, visto che non si fa nel presente e il passato lo conosciamo. E’ chiaro che occorrera’ una disamina, ma allo stato attuale dei fatti, Renzi sta ancora decidendo SE eventualmente parlarne in un incontro con Berlusconi, e non e’ nemmeno chiaro se M5S sia o meno un partito che prendera’ parte alla decisione, o meno.

Quell’articolo costruisce un simulacro: che M5S sia parte di un dibattito politico esistente (falso) e che lo sia con una propria proposta (che li’ non si vede). La sua falsita’ e’ ovviamente la ragione per cui molti si sono tuffati sui commenti a dire la loro. Se e’ sempre bene dire la propria opinione, e’ assolutamente stupido farlo senza che esista il dibattito o il momento in cui M5S sara’ chiamato ad essere parte della discussione, e non e’ nemmeno detto che ci sara’ una discussione.

Andiamo al terzo simulacro, cosi’ chiudiamo: “Gli avvoltoi dell’ informazione”.

L’articolo e’ una specie di rosicata circa il fatto che , essendo avvenute le votazioni su un argomento, allora blabla. Dico “allora blabla” per una ragione: il gigantesco simulacro e’ l’affermazione secondo cui sarebbero avvenute le votazioni su un dato argomento.

Il primo punto e’ che gli elettori di M5S sono nove milioni. Di questi, dice il sito, 80 mila sono iscritti a votare. Ho gia’ parlato in passato di che catastrofe politica sia una percentuale cosi’ bassa, ma il punto e’ che se si presentano in ~24 mila a votare, come dice sempre il sito, e questa e’ la tua base elettorale, non stai parlando di voto. In un “voto”, tutti ma proprio tutti sono abilitati , a suffragio universale.

Il voto serviva a decidere come si devono comportare in aula quelli che sono stati eletti da nove milioni di persone, per le quali un campione di ~24 mila elettori e’ appena sufficiente. Se calcoliamo il http://en.wikipedia.org/wiki/Sample_size_determination campione che serve , otteniamo che per misurare una prevalenza del 63% con un errore di 0.01 ci serviva un campione di circa ~15 mila individui. (sto calcolando un poco a mente) Se consideriamo una popolazione totale di nove milioni di persone, il numero potrebbe essere aggiustato attorno ai ~12 mila. Il che significa, essenzialmente, che quanto e’ avvenuto da Grillo non e’ affatto un “voto”: e’ un semplice sondaggio, ne ha tutte le caratteristiche matematiche.

Si tratta di una semplice stima statistica: quello che ne gergo quotidiano si chiama “sondaggio”. Il campione e’ sovrabbondante, certo (ma il risultato non era noto a priori. Spero) , ma ha tutte le qualita’ di una stima per campione.

Ora, il punto e’ semplice: praticamente OGNI partito esegue sondaggi. M5S non ha eseguito alcuna “votazione”: con quei numeri, si tratta di un mero sondaggio. In questo caso, il simulacro consiste nel parlare di una “votazione” , che non ha le caratteristiche del voto , ma quelle evidenti di un sondaggio. E’ assolutamente evidente dai numeri che fornisce grillo stesso che, se si voleva “fare quel che vogliono gli elettori (nove milioni)” far votare 24K persone e’ un sondaggio.

Per questo l’articolo ha questa FORZA: se osservate il tono incazzato di messora, vi chiedete… perche’? Perche’ tanta forza, quando si poteva annunciare invece un trionfo della democrazia? La risposta e’ che “trionfo della democrazia digitale” non ha sufficiente FORZA da superare l’evidente falsita’ del simulacro. Al contrario, una bella posizione rabbiosa, feroce, ha tutta la forza che serve per superare l’evidenza della falsita’ del simulacro, sotto gli occhi di tutti coi numeri presentati.

Il simulacro, cioe’ il falso che trae forza dalla propria evidente falsita’, e’ il concetto di “votazione”. Moltissimi giornali propongono sondaggi che funzionano esattamente in quel modo: tu arrivi, clicchi su “si” o “no”, e puf: ti arrivano in tempo reale i risultati del SONDAGGIO. Gli stessi partiti fanno sondaggi di continuo. Sondaggi vengono continuamente pubblicati sui maggiori giornali. Ma NESSUNO si permette di chiamarli “votazioni”. Questo sarebbe FALSO.

Ma non solo. In una vera “votazione” la parte sconfitta puo’ sempre verificare la correttezza della procedura, come avviene in qualsiasi democrazia. Non e’ che voi arrivate, votate, qualcuno porta l’urna a casa, e nel segreto della propria casa conta le schede. Ci sono scrutinatori di ogni parte politica, poliziotti all’uscita, eccetera. Saranno stati davvero ~24 mila i votanti? Non avete modo di saperlo. Saranno stati davvero ~15K quelli che hanno votato in un certo modo? Non avete modo di saperlo.

Inoltre, in ogni democrazia, la votazione segue un dibattito, che in parlamento e’ il dibattito, mentre in una nazione e’ la campagna elettorale, ovvero si da’ alle parti la possibilita’ di esporre la propria posizione e le relative ragioni. Una votazione senza dibattito si puo’ fare? Certo, ma si chiama “statistica”, quando partecipano tutti o quasi, oppure “stima a campione” coi numeri che ci sono.

Simulacro: non e’ MAI avvenuta alcuna “votazione”, bensi’ un semplice sondaggio online. Niente di piu’, quella roba e’ affidabile quanto Auditel, piu’ o meno. Poiche’ quasi tutti sanno che 24.000 sono pochi rispetto a nove milioni, allora l’evidenza e’ FORTE, e quindi per produrre il simulacro chi scrive l’articolo ha bisogno di prendere una posizione ancora piu’ FORTE, che possa soverchiare l’evidenza che si sia trattato di un semplice sondaggio e non di una “votazione”.

Questi sono esempi di come il sito di Grillo continua a proporre sempre , o quasi, dei simulacri. Dei discorsi che si basano su palesi falsita’, come discorsi sull’economia mondiale quando M5S non ha la forza di decidere nemmeno quella italiana, ovvero il simulacro di essere parte di un dibattito su questioni globali, cui non si prende parte. Anche l’attribuzione di “Guru” a Casaleggio, quando non esistono prove della sua competenza a quel livello, essendo semplicemente a capo di un’agenzia pubblicitaria. La stessa attribuzione di Grillo a “nemico dei partiti” e’ del tutto falsa, dal momento che prima ha lavorato per la Rai – ove occorre essere in quota – e poi si e’ girato le feste dell’ Unita’ del paese facendo spettacoli, e non vai alle feste dell’ Unita’ se schifi i partiti, e neanche se schifi l’ Unita’.

Sono tutte falsita’, che prendono forza, ma non verita’, dall’evidenza con cui sono false.

Sia chiaro: potrei scrivere come siano simulacri tutti i partiti, dalla Lega Nord al Sel, passando per tutto il parlamento. Il motivo per cui la politica italiana funziona cosi’ male e’ proprio nel non basarsi su inganni, o su strategie: essa e’ basata su simulacri che sono un particolare tipo di inganno, e sono molto oltre alla propaganda.

La propaganda consiste nascondere informazioni essenziali o nel mentire sulle stesse: il simulacro va molto oltre, perche’ e’ una falsita’ PALESE, che viene sbandierata apertamente, e per mezzo di alcuni metodi mediatici non solo appare FORTE NONOSTANTE la falsita’, ma appare FORTE GRAZIE alla sua falsita’.

Non riuscirete MAI a spiegare ad un grillino che quelle NON siano votazioni, bensi’ banali sondaggi: chi gli ha detto questo lo ha montato contro la “stampa di avvoltoi”, e nell’odio che ne risulta, l’evidenza e’ fuggita: se osate obiettare che rappresentare 9 milioni di persone con 24 mila voti e’ un sondaggio online come tanti, nella sua battaglia state difendendo proprio gli avvoltoi. Non c’e’ posto per la verita’ quando si combatte per un simulacro: e’ come negare la verginita’ di maria. bestemmia! eresia!

. Non riuscirete MAI a spiegare loro che l’ Italia ha gia’ i propri rappresentanti dentro l’ Unione Europea, per cui non serve alcun atto del parlamento per trattare le regole europee, alla cui stesura si prende parte. Sebbene siano evidenti verita’, e’ proprio questo “absurdum” che richiede l’atto di “credo quia absurdum” http://it.wikipedia.org/wiki/Credo_quia_absurdum che produce la FORZA dell’opposizione.

Il grillino non ha argomenti razionali per dire che si sia “votato” con quei numeri, ne’ argomento razionali per sostenere il resto. Per questo dovra’ ricorrere alla forza bruta degli argomenti polemici, dovra’ aizzare contro gli “avvoltoi dell’informazione” , dovra’ mettere in atto tutte quelle cose che serve per costruire il “credo quia absurdum” che poi dara’ al simulacro la sua forza.

In queste condizioni, cioe’, la politica italiana appare incomprensibile per lo straniero. Egli non fa un “credo quia absurdum”, e vede Casini, Fini e Bossi, divorziati, che agitano la bandiera della famiglia sotto la croce di Cristo. Divorziati. Lo straniero vede sondaggi venire chiamati “votazioni” e presentati come novita’ assoluta nel 2013, vede uno sconosciuto alle cronache informatiche presentato come “Guru di Internet”, e senza quella tensione che trasforma il falso in simulacro, finisce solo per vedere il falso.

Uriel Fanelli – keinpfusch.net

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