13 nov – Perdita di quote globali sulle esportazioni; peggioramento della competitività di fondo; livello elevato del debito pubblico che pesa sull’intero quadro economico. Sono queste le tre ragioni chiave per le quali la Commissione europea ha deciso di includere l’Italia nella indagine approfondita sugli squilibri macroeconomici annunciata oggi. A presentare l’iniziativa sono stati il presidente della commissione, Jose Manuel Barroso, il responsabile degli Affari economici, Olli Rehn, e del Lavoro, Laszlo Andor.
Una analisi che riguarderà anche altri 15 paesi dell’eurozona, tra cui per la prima volta la Germania. La procedura, che si chiuderà in primavera, punta ad accertare se sia necessario procedere a una ulteriore fase correttiva in ognuno dei singoli paesi. Va precisato che questa indagine non riguarda specificztamente il rispetto delle regole Ue sui bilanci pubblici, che saranno invece oggetto di una successiva decisione venerdì prossimo.