18 ott – Una tragedia che ”può cambiare la storia in Italia” e dei funerali che ”fanno cadere un tabù”, mentre sul reato di clandestinità un iter parlamentare è preferibile ad un intervento del Governo per decreto. E’ quanto ha affermato il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge, intervenuta a Milano ad un convegno su ‘Media e immigrazione’, alla Fondazione Cariplo, nel corso del quale è stata presentata la web-tv ‘All-tv.it’, diretta da Jean Claude Mbede Fouda, primo giornalista professionista immigrato iscritto all’Ordine nazionale.
Kyenge ne ha approfittato anche per rispondere a distanza alle critiche che le ha rivolto il presidente della Regione Lombardia, nonché segretario della Lega Nord Roberto Maroni, che l’aveva accusata di essere ”tante chiacchiere e zero sostanza e concretezza”. ”Non so di chi sta parlando”, ha detto la Kyenge rivolgendosi a un cronista che le aveva chiesto di replicare all’ex-ministro, ideatore, tra le altre cose, del reato di clandestinità. Proprio quest’ultimo merita, secondo la Kyenge, una discussione parlamentare anziché la via del decreto.
”L’abolizione del reato di clandestinità – ha sottolineato – è partita dal Senato e credo che in questo momento si possa seguire una via che è già iniziata e che bisogna condividere in Parlamento”. Quanto alla tragedia di Lampedusa, Kyenge ritiene che ”celebrare i funerali delle vittime fa cadere quello che fino a pochi anni fa era un tabù e che oggi è un segno da non sottovalutare”. Non importa, poi, che non siano funerali di Stato, in quanto le vittime della tragedia non sono cittadini italiani, conta invece ”guardare al significato e al senso che abbiamo dato a questa cerimonia”, che costituisce ”un segno importante di un cambiamento culturale”.
Del resto, come ha sottolineato Jean Claude Mbede, presentando la sua ‘All-tv.it’, ”nessuno può amare l’Italia più di un rifugiato politico”. Il ruolo dei media nell’agevolare l’integrazione degli stranieri è stato oggetto di discussione durante un convegno a cui ha portato, anche se a distanza, il proprio contributo la presidente della Camera Laura Boldrini.
”La cronaca – ha detto – ci dice ogni giorno quanto sia importante che la questione epocale delle migrazioni venga affrontata con la necessaria consapevolezza deontologica”, in quanto i media si affiancano ad un processo di ”nuova regolamentazione legislativa”, che invece ”è compito del Parlamento”.