In Siria non c’è piu’ una rivoluzione laica, è diventata un’altra cosa, molto pericolosa, molto complessa.
8 set. – L’inviato della Stampa Domenico Quirico e’ stato liberato ed e’ in volo verso l’Italia. Lo annuncia il quotidiano torinese sul suo sito. Quirico era entrato in Siria il 6 aprile ed aveva dato notizia di se’ per l’ultima volta a giugno. “Erano esattamente cinque mesi che aspettavamo questa notizia, commovente telefonata del ministro degli Esteri Emma Bonino”. Cosi’ il direttore della Stampa Mario Calabresi scrive sul suo account di twitter, dopo aver annunciato la liberazione del giornalista del quotidiano torinese Domenico Quirico, scomparso a giugno in Siria.
«E’ come se fossi vissuto cinque mesi su Marte, ho scoperto solo oggi chi è il presidente della Repubblica del mio Paese. Ho avuto paura, non mi hanno trattato bene». Queste le prime parole di Domenico Quirico dopo essere atterrato a Roma. L’inviato de La Stampa, rapito in Siria in aprile, è arrivato a Ciampino pochi minuti dopo la mezzanotte. Ora sarà sentito in Procura a Roma, poi potrà raggiungere le famiglia a Govone, in provincia di Cuneo. La Farnesina ha fatto sapere che «è provato, ma in buona salute».
NAPOLITANO, GRAZIE A BONINO E AI SERVIZI Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha espresso “vivissimo apprezzamento per l’impegno dispiegato dal ministro Emma Bonino, dal ministero degli esteri e dai servizi per il successo di tutti i delicatissimi passi volti a garantire la liberta’ di Domenico Quirico”.