7 dicembre 2011 in un palco della Scala

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Ieri sera, dopo aver tagliato le pensioni, tassato le case e aumentato la benzina, Napolitano, Monti e mezzo governo si sono riposati della fatica. Hanno indossato lo smoking migliore e insieme alle mogli vestite da Armani e ingioiellate a dovere si sono buttati tra gli arazzi, gli ori e gli stucchi della Scala di Milano per la prima della stagione.

Nulla di illegittimo. Anzi, beati loro. Dico solo che se la stessa cosa l’avessero fatta Berlusconi e soci, all’uscita (ma forse già all’entrata) i tartassati li avrebbero presi a verdure in faccia e oggi i soliti opinionisti sprecherebbero fiumi di inchiostro per indignarsi di fronte allo schiaffo alla miseria e al rigore.

E invece non accadrà nulla del genere. Basta, non si protesta più. Siamo in un’era nuova, ipocrita, moralista e anche un po’ furbetta. La verità viene edulcorata, a volte rimossa. Una sorta di regime di terrore dello spread per tenerci tutti zitti e a posto.

(il giornale)

 

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