“No le elezioni no! Sarebbero un disastro”. E questo cos’è?

Corre voce che Germania e Francia abbiano iniziato a lavorare su un piano “B”, per l’uscita dall’euro con i minori danni possibili.

Noi, invece saremmo ancora così euro-entusiasti da non pianificare alcunché, salvo svegliarci all’improvviso con le solite rincorse da treno perduto. Caro Professor Monti, è inutile e dannoso essere nominati direttori di un grande Circo se non si sanno rimuovere le cacche degli elefanti. Intorno a palazzo Chigi, le deiezioni elefantine ed elefantiache si accumulano a dismisura , ma sembra che nessuno abbia intenzione di intervenire. Direste voi:”Manca la politica?”. Certo, certissimo, manca la politica.

Stiamo assistendo alla vendetta della politica. Sembra una dea dell’Olimpo, la politica. Incazzata come una iena, per la precarietà degli attori, si è fatta prestare da Giove le folgori per scagliarle sul Paese. Mariuccio organizza incontri notturni con i segretari dell’ammucchiata pazzesca.
Ha quasi coniato un neologismo: la durequità. Così, tanto per ingannare i soliti poveri cristi di quell’enorme pollaio abitato da milioni di contribuenti indifesi e accessibili alle malversazioni dello “Stato canaglia”-titolo di un bellissimo saggio di Piero Ostellino.

Verrebbe voglia di gridare basta, con tutta la voce che abbiamo in corpo, ma sembra uno sforzo vano. Nessuno ascolta
più, nel tumulto assordante del si salvi chi può. E poi ci vengono a dire:”No, le elezioni no! Sarebbero un disastro”. Ma quello che sta succedendo, cos’altro è?

guglielmo donnini

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