
Montecitorio tratta meglio i suoi ex deputati rispetto al Bundestag tedesco, all’Assemblea nazionale francese, al Parlamento britannico e all’Europarlamento.
Gli assegni vitalizi e di fine mandato, infatti, sono decisamente più alti di quelli corrisposti ai parlamentari dei principali paesi europei. Ed è lì che si annidano i veri privilegi per tanti parlamentari che, probabilmente, saranno appena sfiorati o neanche toccati, dalla sforbiciata annunciata da Gianfranco Fini nei giorni scorsi.
Un’operazione necessaria, a cui dovrebbero seguire ulteriori “sacrifici” della casta, con la convergenza delle indennità parlamentari al resto d’Europa, allo studio della commissione guidata dal presidente dell’Istat, Enrico Giovannini. Le indennità , anche queste, molto più elevate in Italia, 11.703 euro lordi, rispetto ai 7.956 degli eurodeputati, ai 7.669 dei parlamentari tedeschi, ai 7.100 dei francesi e ai 6.350 degli inglesi.
Pensioni e ‘tfr’ comunque marcano la differenza, mentre il totale delle competenze nette corrisposte ai deputati, in sostanza gli stipendi, risultano nella media. Le cifre parlano chiaro ed è proprio Montecitorio, attraverso il Servizio per le Competenze dei deputati della Camera, ad aver realizzato un dossier intitolato “Trattamento economico dei deputati in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Parlamento europeo’, ricco di tabelle e confronti.
Ecco le cifre. A un deputato italiano che ha occupato lo scranno di Montecitorio per un minimo di 5 anni spetta un vitalizio di 2.486 euro, a uno tedesco 961, al francese 780 euro, e a un inglese 635, mentre a un europarlamentare 1.392. Analogo divario per 10 anni di mandato: in Italia 4.973 euro, in Germania 1.917, in Francia 1.500 e in Gran Bretagna 1.270, per parlamentari europei 2.784 euro.
Dopo 15 anni di mandato i deputati italiani percepiscono 7.460 euro, i tedeschi 2.883, quelli inglesi 1.905 mentre i francesi a 41,5 anni di mandato arrivano a un massimo di 6.300 euro. Ai parlamentari europei per 20 anni di mandato vengono corrisposti 5.569 euro.
Sostanziali differenze, più vantaggiose per i deputati italiani anche per l’assegno di fine mandato, una sorta di Tfr. Il deputato riceve l’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità per ogni anno di mandato effettivo e cosi’ per 5 anni 46.814 euro, per 15 140.443 (non imponibili).
adnkronos 24 luglio 2011
