Grecia vende le ferrovie. Troika: anche 25.000 licenziamenti e tassa sulla casa in bolletta elettrica

Funzionari della troika
Funzionari della troika

2 apr – La Grecia rinuncia alle sue reti Ferroviarie, autorizzandone la privatizzazione, alla vigilia della visita dei rappresentanti della Troika (Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Commissione Europea) che deciderà la concessione di un’ennesima trance di aiuti, questa volta da ben 9 miliardi di euro.

Costas Hatzidakis, ministro dello Sviluppo, ha iniziato, infatti, le procedure di dimissione dell’ente nazionale ferroviario, affidandone la vendita sul mercato privato del 100% delle azioni all’Hellenic Asset Development Fund, ente nazionale che si occupa della privatizzazione dei beni pubblici, che tanto ha avuto a che fare in questi ultimi tragici mesi ellenici.

In ambienti governativi si teme che la drastica soluzione data alla crisi di Cipro sarà motivo di una linea più dura da parte della troika che si presenterà decisa a raggiungere senza altri indugi e rinvii tutto ciò che considera condizione indispensabile per l’assegnazione della nuova tranche di aiuti a marzo.

Il  tempo a disposizione del governo greco stringe in quanto ogni decisione a riguardo deve essere presa entro il 12 aprile, giorno della riunione informale dell’Eurogruppo. Tanto che anche in questo fine settimana il premier, Antonis Samaras, ha proseguito gli incontri con il ministro delle Finanze, Yannis Sturnaras, e gli altri ministri per preparare in ogni dettaglio le risposte da dare ai rappresentanti della troika.

La trattativa è difficile perché i creditori internazionali insistono su due punti: 25.000 licenziamenti nel settore pubblico entro quest’anno e il prolungamento del pagamento della tassa sulla casa per mezzo della bolletta dell’elettricità anche per il 2013. Altrimenti il rischio per la troika è che la somma prevista non venga incassata.

Mercoledì, un giorno prima dell’incontro con la troika, Samaras incontrerà i leader dei partiti alleati di governo, Evanghelos Venizelos del Pasok (socialista) e Fotis Kouvelis di Sinistra Democratica, proprio per cercare di superare le loro resistenze su questi due punti.

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