Conferenza su futuro della UE, Saviano e Fazio all’Europarlamento

La Lega polemizza con il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che promosso una videoconferenza sul tema del futuro dell’Unione europea con il filosofo Edgar Morin, lo scrittore Roberto Saviano e il conduttore televisivo Fabio Fazio nel ruolo di moderatore. Più che il tema, a scatenare le critiche del Carroccio è la presenza di Saviano e Fazio.

“Se l’Europa, per ripartire, si affida a Saviano e Fazio, allora siamo davvero messi male – ha detto l’eurodeputata leghista Silvia Sardone – Vorremmo dire a Sassoli che l’Europa, per uscire dalla crisi, non ha bisogno dei soliti slogan di sinistra, soprattutto da parte di personaggi che in Italia ormai sono conosciuti solamente per la loro non obiettività e per aver sfruttato i propri ruoli per fare politica contro Salvini. Chi saranno i prossimi ospiti per parlare del futuro dell’Ue, Gad Lerner e Michele Santoro? Forse qualcuno vuole trasformare l’Europarlamento in una grande Festa dell’Unità con i soliti ospiti che parlano del nulla, essendo lontanissimi dalle vere esigenze delle persone comuni. Noi questo non lo vogliamo. Anzi, ci aspettiamo dalle istituzioni europee una visione e un approccio meno ideologici e meno di parte”, ha concluso Sardone.

L’evento fa parte della serie di inziative che l’Eurocamera ha da tempo messo in cantiere nel quadro della Conferenza sul futuro dell’Ue, ritardata e messa in ombra dall’emergenza coronavirus. Nel corso dell’incontro, si è parlato proprio di come l’Europa dovrà affrontare il post-pandemia. “Dobbiamo puntare sulla democrazia in Europa, renderla più vitale, più legata alla vita delle persone; per questo credo che il nostro sguardo debba andare oltre i confini europei”, ha detto David Sassoli. “Bisogna rifondare la politica europea in nome dei principi europei, non guardando al profitto”, gli ha fatto eco Saviano.

Il filosofo Morin ha invece definito la recente crisi come “multidimensionale”, dimostrando come essa abbia toccato tutti, con una “comunanza di destino” che non nega l’Europa ma – al contrario – deve portare a una “rigenerazione dell’umanesimo”. “La soluzione non sta in un alternativa tra crescita e decrescita”, ha aggiunto il saggista francese di origine ebraica, “è l’economia futile che deve decrescere, assieme all’agricoltura industrializzata o l’economia di guerra, mentre devono crescere l’agricoltura della solidarietà, l’economia atta ad affrontare la questione delle disparità”. “

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