Coronavirus: 8 giorni in attesa di tampone, muore 47enne

Copertino (Lecce) – Si chiama Carlo Cirfera, 47 anni compiuti lo scorso 13 marzo, l’operaio morto ieri mattina a causa del coronavirus. Copertino piange il suo concittadino, ricoverato in terapia intensiva al Vito Fazzi di Lecce. Il 47enne lavorava in una fabbrica a Lecce, era sposato e padre di una ragazzina di 14 anni.

La vicenda viene spiegata da Giovanni Greco sulla Gazzetta del Mezzogiorno – Il 47enne era rimasto due settimane nella morsa della sofferenza, iniziata l’11 marzo scorso con un subdolo stato febbrile. La moglie, preoccupata, allertò i sanitari del 118 che in giorni diversi intervennero per tre volte senza attivare le procedure del caso, ritenendo i sintomi non riconducibili al coronavirus. Il 19 seguente la signora ha insistito presso il medico curante per avere una visita domiciliare. Nonostante fosse impedito dai dispositivi governativi, il medico decide di intervenire ugualmente osservando scrupolosamente le misure di sicurezza. Una volta raggiunto il paziente ne constata il quadro clinico e dispone l’immediato ricovero a mezzo del 118.

Il giovane operaio viene quindi trasportato nel reparto malattie infettive del “Fazzi” dove viene sottoposto a tampone che rivela la positività al Covid-19. Le sue condizioni erano in leggera ripresa quando il quadro clinico è improvvisamente precipitato. In città la notizia si è diffusa rapidamente intorno a mezzogiorno di ieri, generando paura, dolore e sconforto tra la popolazione.

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