Malta, omicidio giornalista Galizia Caruana: arrestato businessman Yorgen Fenech

LA VALLETTA, 20 NOV – Poche ore dopo la promessa di grazia garantita dal premier maltese Joseph Muscat al presunto mediatore dell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, è stato arrestato il businessman Yorgen Fenech, uno dei principali imprenditori di Malta. Era a bordo del suo yacht, intercettato e bloccato dalle forze armate maltesi (Afm) mentre cercava di uscire dalle acque territoriali. Fenech è anche il titolare del fondo segreto 17 Black, denunciato dalla Caruana.

Il figlio di Daphne Caruana Galizia, Matthew, ha confermato l’arresto del controverso Fenech, proprietario del maltese Tumas Group che ha sviluppato l’area della movida maltese col megaprogetto di Portomaso che comprende casinò, alberghi ed un porto privato ed ha forti interessi anche nel gioco online. Matthew Caruana Galizia, su Twitter ha scritto: “Confermato: Yorgen Fenech era sulla barca e cercava di scappare da Malta.

Questo è l’uomo il cui ruolo era quello di fare i pagamenti della corruzione al capo di gabinetto di Muscat. E che è tuttora il suo capo di gabinetto“. Il riferimento è a Keith Schembri che – secondo i documenti pubblicati dal ‘progetto Daphne’ – era uno dei beneficiari di fondi transitati dalla 17 Black assieme al ministro del turismo, Konrad Mizzi.

Il premier maltese ha commentato la notizia dell’arresto dicendo: “Formalmente non posso dire il motivo per cui il signor Fenech è stato arrestato”.

Il businessman maltese, tra i tanti affari è proprietario anche della società che gestisce la centrale termoelettrica dell’isola, ma ha anche forti interessi nel gioco online. Questi ultimi sono risultati gestiti dalla 17 Black, che tra l’altro all’inizio dell’anno in Svezia è stata accusata di far parte di “un vasto network criminale” e per questo la sua controllata L&L Europe Ltd è stata privata della licenza di gioco per i paesi scandinavi. All’origine di questo scandalo collaterale, un sospetto schema di autoriciclaggio tramite le banche norvegesi, le cui autorità nel 2017 hanno bloccato pagamenti per oltre 51 milioni di euro. (ANSAmed).

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