Carabiniere ucciso, ambasciate tratterebbero per uno “scambio di prigionieri”

Il caso dei due americani accusati di aver ucciso il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega diventa un caso internazionale e, stando a quanto pubblicato sulle pagine di DagoSpia, che cita Il Giornale, potrebbe concludersi con un vero e proprio scambio di prigionieri. Sarebbero in corso trattative tra gli Stati Uniti e l’Italia.

Lee Elder Finnegan e Gabriel Christian Natale Hjorth al posto del velista vicentino Chico Forti, condannato nel 2000 per omicidio. Forti si è sempre dichiarato innocente e vittima di un errore giudiziario. Stando a quanto pubblicato sulle pagine dei due quotidiani, dopo il processo, e l’ eventuale condanna, i due studenti americani potrebbero essere estradati così da scontare la pena nel proprio Paese. La trattativa sarebbe già sul tavolo delle due ambasciate.

“I due americani potrebbero scontare la pena eventuale in un penitenziario statunitense – spiega l’avvocato Giuliano Valer, vicepresidente della Camera penale di Trento -, viceversa Forti si farebbe l’ergastolo in una nostra prigione anziché nell’istituto di massima sicurezza, il Dade Correctional, in Florida”. Fino ad oggi gli americani hanno sempre respinto qualsiasi tipo di trattativa in merito, ma vista la situazione potrebbero presto presentarsi delle aperture.

La vicenda di Chico Forti

Una storia paradossale. Sposato con un’americana, Heather Crane con la quale ha tre figli, Enrico Forti, detto Chico, decide nel 1998 di acquistare un Hotel a Ibiza. Durante la trattativa con il proprietario, Anthony Pike, il figlio Dale viene trovato morto, assassinato, sulla spiaggia. Per gli americani l’autore del delitto è Forti. L’avvocato del velista italiano, Ferdinando Imposimato, presentò negli anni diversi ricorsi, ma vennero tutti respinti dal tribunale. Una cosa è tuttavia certa, “il processo ci sarà”. “Sulla condanna è tutto da vedere – ci tiene a ribadire uno dei legali di Finnegan -. A dibattimento bisognerà chiarire molte cose”.

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