No. A Verona non si riunisce una congrega di mostri

Occhi puntati su Verona. La visibilità che la sinistra è riuscita a dare al congresso mondiale delle famiglie è stata straordinaria. La variopinta compagnia rossa che affolla il nostro paese è desolante. Solo odio verso chi crede in valori e diritti che il vippaio sinistro pretende di cancellare.

A Verona non si riunisce una congrega di mostri, ma persone, soggetti politici, associazioni che difendono il valore della famiglia naturale, vogliono dare un padre e una madre ai nostri figli, contrastano la pratica dell’utero in affitto.
Contro gli omosessuali?

Per la sinistra tutto questo è bigotto e addirittura contro gli omosessuali. Peccato che diverse persone che amano altre persone dello stesso sesso convengano sul diritto a pensarla in modo diverso, che so, da quello della senatrice Monica Cirinnà.

E’ un bene invece che questo congresso si celebri in Italia. Perché sulla famiglia vanno accesi finalmente i riflettori della politica, anche se i grillini che stanno al governo offendono parlando di sfigati. In Italia siamo 60 milioni 391mila. Lo scorso anno eravamo oltre 90mila in più.

Il numero delle nascite del 2018 è sceso di 9mila unità rispetto al 2017: nel corso dell’anno ci sono stati 449mila nuovi nati totali. 458mila appunto nei dodici mesi prima. Le morti totali sono state 636mila, 13mila in meno del 2017. Il saldo naturale, ovvero la differenza tra il numero dei nati vivi e quello dei morti, nel 2018 è negativo (-187mila). Si tratta del secondo livello più basso nella storia dopo il 2017, che era stato di meno 191mila.

Evidente crisi demografica

Questo dati dovrebbero far sobbalzare tutti. La crisi demografica è evidente ma da noi sembra proibito sposarsi, fare figli, crescerli. Certo che si possono fare figli fuori dal matrimonio, e magari adottarli anche in coppie dello stesso sesso. Possiamo chiedere perché è scandaloso se invece ci si unisce – in Chiesa o in Comune – e si mettono al mondo creature che abbiano padre e madre?

Ci saranno risposte a problemi sociali, nel congresso di Verona, su questioni che lacerano la famiglia italiana. Da noi sembra obbligatorio dover scegliere se essere madre o lavoratrice, perché ancora non si riesce a varare una legislazione – quella si’ moderna – che renda conciliabili tra loro i ruoli a cui la donna è soggetta. Sembra che l’unica libertà consentita sia quella di abortire: aiutare una donna a non farlo pare vietato.

A Verona si mescolano gioiosamente il diritto alla famiglia con il diritto alla vita e questo fa diventare pazzi gli intellettuali di sinistra che riempiono le zucche vuote dei loro politici con teorie astruse.

Tra le personalità politiche italiane ci saranno Salvini e Meloni. Conte, nonostante l’impegno del ministro Fontana, fa sapere che lui non la pensa così. Hanno letto da qualche parte che lì si recita sull’omosessualità come una malattia. Vorremmo rassicurarli: i matti sono quelli che lo dicono.

Ma evidente che il premier e i grillini hanno solo bisogno di pretesti. È il gioco preferito di questo governo. Ma evitino di farlo sulla pelle delle persone che credono in valori che anche loro dovrebbero considerare universali.

Francesco Storace

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