Migranti Napoli, pizzeria Sorbillo contattata dallo Sprar: dia un segnale di accoglienza

Una bomba è esplosa la notte del 16 gennaio davanti alla storica pizzeria di Gino Sorbillo, a Napoli in via dei Tribunali, nel cuore del centro storico. “Dopo l’incendio di 5 anni fa adesso arrivano anche le bombe…“, si leggeva sul profilo Facebook del titolare che aggiungeva: “Mi scuso con tutta la Napoli ‘buona’, l’Italia ‘buona’ e con tutte le persone che vivono onestamente perché certi avvenimenti così forti ed eclatanti fanno cadere le braccia e demoralizzano la società”. “Sono stato nell’Arma dei Carabinieri ed ho scelto di fare il Pizzaiolo perché amo troppo la mia città e la amerò per sempre”.

(ANSA) – NAPOLI, 26 FEB – “Avevo lavorato come cuoco, ma non avevo mai fatto la pizza. Ora ho imparato, quella che mi viene meglio è la margherita e il mio sogno è di tornare un giorno in Costa d’Avorio per aprire lì una mia pizzeria”. A raccontarlo è Ouattara, 30 anni, ivoriano che vive a Caserta e si forma presso lo Sprar della città campana. Lui, come altri due immigrati, ha seguito un corso di pizzaioli nella pizzeria Nello, nel centro di Caserta. Oggi Outtara, insieme ai suoi colleghi pizzaioli e a un gruppo di una ventina di immigrati dello Sprar, è stato ospitato nella pizzeria di Gino Sorbillo ai Tribunali, uno dei locali simbolo della pizza a Napoli.

“Sono stato contattato – racconta Sorbillo – dal responsabile dello Sprar per dare un segnale di accoglienza, apertura e condivisione qui nel centro storico di Napoli che sta attraversando un momento molto difficile. Spero sia solo il primo di una serie di incontri e scambi di amicizia e accoglienza anche per dare un segnale su territorio che sta diventando difficile”.

 

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K