“Il Niqab sotto i miei piedi”, musulmane saudite non lo sopportano piu’

“Il Niqab sotto i miei piedi”: a dirlo ad alta voce sono donne musulmane saudite sui social media e l’hashtag diventa subito un topic trend nel regno, con oltre 64.000 retweet nel giro di 48 ore. Come riferisce oggi il quotidiano panarabo al Quds al Arabi, a lanciare l’idea e l’hashtag sono attiviste dell’Arabia saudita, ricco Paese petrolifero dove il primo articolo della “Legge Fondamentale” stabilisce che il “Libro di Dio (Il Corano) e la Sunna (azioni e editti) del Suo Profeta sono la costituzione del Paese”.

Nel regno governato dalla legge islamica alle donne viene concessa davvero poca libertà.Navigando in rete si vedono centinaia di post con ragazze che si mostrano a volto scoperto mentre calpestano un Niqab, ovvero il velo integrale che del volto fa vedere solo gli occhi. In molte chiedono di cestinare “una tradizione sociale non obbligatoria”.

Non mancano ovviamente, i post ostili, con molti utenti che hanno reagito lanciando un contro-Hashtag che recita così: #Il Niqab è una corona sulla mia testa”.

Una guerra sui social del regno al quale ha preso parte anche un’autorità come Issa al Gheith, membro dell’Assemblea dello Shura, una sorte di parlamento nominato dal re. “Ho notato oggi – ha twittato l’uomo di legge – l’hashtag ‘Il Niqab sotto i miei piedi’ e visto che è diventato un trend dico io che l’hijab (velo che copre solo la testa e non il volto) è un obbligo, mentre per quanto riguarda il niqab, la questione attiene alla giurisprudenza e non esiste una norma che impone di portarlo o meno. Si tratta di una libertà individuale, ma non è accettabile questo estremismo e questa aggressione di calpestare il niqab: questo è vietato ed è soggetto a punizione”.E per mettere in guardia dalle conseguenze, lo stesso al Gheith ha postato un articolo del codice penale che ricorda a chi diffonde l’hashtag incriminato che rischia “fino a 5 anni di carcere”. (askanews)

“Inaccettabile il delirio dell’ONU a difesa del burqa”

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