Convegno “Tentazione jihadismo radicale”, intervento di Armando Manocchia

di Armando Manocchia

Buon pomeriggio. Ringrazio Souad Sbai per avermi invitato. Sono onorato di partecipare a questo convegno e sono certo che un parterre di così illustri relatori risponderà con esperienza e competenza alle domande che il simposio si pone.

Premetto che qui si parla di giovani europei e italiani ma, alle parole bisogna dare un senso. E quindi, non si dovrebbe parlare di giovani europei e italiani in senso lato, ma si dovrebbe parlare di giovani musulmani in Italia e di giovani musulmani in Europa.

Dovremmo farlo, semplicemente perchè non esistono i musulmani italiani, come non esistono i musulmani europei e tantomeno esistono i musulmani occidentali. Rifletteteci, e vi accorgerete che è un ossimoro. O si è occidentali o si è islamici. Se si è l’uno non si può essere l’altro. Esistono quindi, i musulmani in Italia, in Europa, in Occidente ma, ovunque essi siano, sono e restano musulmani. Sono islamici. Punto e basta, anche se è ovvio che questo concetto meriterebbe un approfondimento. Ma non vorrei divagare troppo dal tema di oggi. Se necessario, al termine dell’incontro, sono a disposizione per chiarimenti.

In relazione al tema di oggi, rispondo dicendo che il JIHAD va oltre la tentazione, il JIHAD è uno stato, è una condizione mentale, il JIHAD è un modo di essere e di vivere. E la conseguenza di questa condizione è un modus operandi, è un agire con determinazione su tutti i fronti, possibili e impossibili e con tutti i mezzi, leciti e illeciti.

Vorrei stigmatizzare che il problema vero, non è tanto il JIHAD o il loro JIHAD ma, il nostro JIHAD, il favoreggiamento al JIHAD. Mi spiego meglio: il JIHAD è favorito dalla sottomissione, dalla nostra ignoranza, dal buonismo e dalla eccessiva tolleranza. E complici del JIHAD sono il politicamente corretto e l’islamicamente corretto che in Italia abbiamo istituzionalizzato.

Il JIHAD viene attuato ANCHE grazie ad una CHIESA deviata e malata, grazie alla “buona scuola” che accettiamo con indifferenza. Il JIHAD viene attuato grazie alla xenofilia che ci pervade, grazie al filoislamismo e all’ideologia immigrazionista. Tutti fattori dannosi che contribuiscono al declino della nostra società e civiltà. Sono fattori letali che, per assurdo, coltiviamo come valori. E quello che è ancora più grave è che questo avviene nonostante le continue dure prove a cui siamo sottoposti, e i continui fatti, gravi e gravissimi, che si consumano minuto per minuto in Italia e in Europa.

Siamo o facciamo i buonisti e gli islamicamente corretti, nonostante i fatti, i segnali si odio, nonostante la loro intolleranza.

Questo JIHAD, è supportato dal servilismo dei MEDIA, delle TV, dei GIORNALI; il JIHAD è sostenuto dai siti e dalle associazioni cosiddette umanitarie, dalle ONLUS e dalle ONG a libro paga di SOROS e da tutti quelli che io riunisco in un unico aggettivo: TRADITORI. Traditori della Patria, della Pace, della Libertà, dell’Occidente e del Cristianesimo.

E’ ovvio che, tutto ciò che ruota attorno all’immigrazione/auto-invasione, è il business delle organizzazioni sedicenti umanitarie e le cooperative.

Il servilismo dei MEDIA e l’ignoranza dei POLITICI, sono gli elementi che aiutano gli studenti e i giovani e meno giovani musulmani a convincersi sempre di più e meglio nel continuare il JIHAD. Un carico da undici ce lo mette la becera politica dell’accoglienza di alcuni nostri governanti, sponsor dell’immigrazionismo e del meticciamento culturale.

IMMIGRAZIONISMO e METICCIAMENTO sono i due punti di forza di una IDEOLOGIA barbarica e genocida perseguita da 50 anni congiuntamente dalla Lega Araba e dall’establishment europeo. Queste politiche suicide sono attuate e perseguite dagli anni ’70 attraverso il DEA, il Dialogo Euro Arabo e l’APCEA l’Associazione Parlamentare, Euro Araba e a seguire una miriade di Istituzioni o sedicenti tali come OCI, ANP, ONU, OLP, CEE, UNESCO, FONDAZIONE ANNA LINDT ed altre ancora.

Pochi di noi lo sanno, ma tutti gli studenti e tutti i giovani e meno giovani musulmani sanno che fin dagli anni ‘70 l’establishment europeo e la Lega Araba, si incontrano e dialogano per stabilire come depredare e soprattutto come desovranizzare i Paesi europei. Da 50anni perseguono il preciso obiettivo di dissolvere la società, la cultura, l’identità e la civiltà occidentale, forgiata e determinata dall’illuminismo e dal cristianesimo.

Dagli anni ’70 – e come si può constatare, con risultati efficaci – perseguono l’obiettivo di unire le due sponde del Mediterraneo per dare vita ad un nuovo continente, una nuova razza e una nuova religione.

Ma tornando al JIHAD, dobbiamo sapere che questa dottrina, questo indottrinamento è al centro della comunità islamica fin dalle origini.

Il JIHAD è una dottrina elaborata secondo un preciso schema legale e religioso da giuristi e teologi musulmani che distingue il territorio dell’islam, in cui esso regna, dal territorio della guerra popolato dagli infedeli, nel quale il JIHAD, la guerra, è e sarà obbligatoria per tutti i musulmani finché noi non riconosceremo la sovranità islamica e il loro dominio del mondo

L’indottrinamento del JIHAD per i musulmani inizia fin da bambini in famiglia, prosegue nelle scuole di ogni ordine e grado, continua con le amicizie a tutti i livelli, viene appreso e confermato con le preghiere del venerdì, viene promosso e diffuso nelle CASERME, ergo moschee, e nel mondo attraverso il WEB.

Ma non è questo che mi sorprende, perché la ragione di vita dei musulmani è questa!

Quello che invece mi sorprende è il modo con cui i portatori d’interesse, italiani e europei affrontano l’argomento. Mi sorprende la superficialità con cui i politici, i religiosi, gli intellettuali, i giornalisti, i cooperatori e gli attivisti, affrontano il problema. E badate bene, tra questi, ci sono anche quelli preposti a tutelare la nostra sicurezza e ad occuparsi dell’educazione dei nostri figli.

Questa è la mia preoccupazione, mentre la preoccupazione dei politici italiani e europei, spesso impreparati, corrotti e convertiti, è quella di convincere ignari cittadini che l‘isis, il terrorismo, il jihadismo, il fondamentalismo, il radicalismo e l’estremismo, fanno parte dell’islam politico e quindi non vanno confusi con l’islam religioso, quello della “religione di pace amore e tolleranza”. Al contrario, noi sappiamo che l‘isis, il terrorismo, il fondamentalismo, il radicalismo e l’estremismo sono le diverse sfumature del JIHAD e le diverse sfaccettature dell’islam, mentre molti politici, come tutte le persone ignoranti, arroganti e presuntuose, sottovalutano il problema. L’islamofilia che li affligge, gli impedisce di guardare in faccia ad una realtà che va ben oltre la loro (poco fervida) immaginazione.

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