Milano, tornano i “comitati studenteschi leninisti” in Università

di Angelo Mandelli

MILANO: EX STUDENTE (LAUREATO AI TEMPI DI MARIO CAPANNA) DENUNCIA IL RITORNO DEI COMITATI LENINISTI STUDENTESCHI IN STATALE

Non potendo far altro, dopo che aveva protestato con le autorità accademiche, senza ricevere risposta, ha stampato un pacco di volantini e si è messo a distribuirli fuori dall’ Università.
Si tratta del dott. Angelo Mandelli, laureatosi proprio alla Statale di Milano (sede di via Festa del Perdono) in Filosofia teoretica nel 1978.

“Sono passati 40 anni, tuttavia mi sento ancora legato a questa università, dove, fra l’ altro, hanno studiato alcune mie figlie, afferma il dott.. Mandelli.
“Soprattutto mi sento chiamato in causa quando vedo cose che non mi piacciono, anche transitando occasionalmente dalla sede dove mi sono laureato. l’ Università è una struttura pubblica, pagata coi soldi pubblici, Sarebbe un dovere civico di tutti, occuparsi delle cose storte che si vedono, e non girare la testa dall’ altra parte”. Soprattutto questo compito spetta a noi anziani che abbiamo vissuto il periodo post-68. Non possiamo fare i “finti tonti” quando vediamo nascere cose che si avvicinano a quei periodi bui, dominati dalla prevaricazione e dalla dittatura, mascherata da “lotta per la democrazia”.

E’ stato proprio durante questi transiti occasionali avvenuti nei mesi scorsi, che il dott. Mandelli ho scoperto che l’ interno della sede universitaria di via Festa del Perdono, proprio nella parte centrale, davanti all’ aula magna e corridoi limitrofi, era diventata luogo privilegiato di propaganda dei cosiddetti “comitati leninisti studenteschi”, i quali girano a frotte per distribuire volantini e per fermare gli studenti per indurli a sostenere la loro ideologia.
Ho chiesto in direzione, e mi hanno detto che si tratta di un gruppo riconosciuto e autorizzato a fare quello che fa. Ma il problema rimane, anzi si aggrava. Non si può accettare che la sede universitaria (pagata coi soldi miei e di tutti i cittadini) diventi una specie di ufficio di propaganda di gruppi politici. Qui non si tratta di gente che si limita a fare un banchetto, per esibire occasionalmente il suo materiale, ma di gente che gira insistentemente per i corridoi e per gli atri, importunando studenti e insegnanti, per fare proselitismo. Se stessero fuori, pazienza. Ma loro sono proprio dentro la sede”.

Il problema, secondo Mandelli, non è solo di forma, ma anche di sostanza. Si tratta infatti di gruppi dichiaratamente leninisti, cioè di gruppi che non riconoscono il nostro sistema democratico, ma auspicano la dittatura (del proletariato) teorizzata da Lenin stesso. Un sistema dove i partiti spariscono e rimane un Partito Unico, o il potere di qualche “Soviet” nominato da assemblee non meglio identificate. Vecchie teorie (e prassi), che purtroppo Mandelli conosce bene, visto che venivano messe in pratica senza troppi complimenti negli anni in cui lui era studente (anni ’70). Spranghe comprese.

Su uno dei volantini distribuiti dai “Comitati Leninisti Studenteschi” si legge: “la politica borghese…è tossica e va respinta… contro la passività del voto bisogna diffondere tra i giovani e tra le masse… l’ internazionalismo… solo la lotta per il comunismo può spazzare via le loro scorie velenose”.
“Non si può accettare che, all’ interno dell’ Università, col beneplacito delle autorità accademiche, avvenga una propaganda del genere, afferma Mandelli, E che questo avvenga proprio in una città medaglia d’ oro della resistenza, e a poche settimane dal 25 Aprile, che dovrebbe celebrare la Liberazione.
Liberazione da cosa, Se non da un regime dittatoriale, che aveva abolito la democrazia?
Ma cioè proprio quello che vogliono i comitati leninisti.

Quindi perchè l’ ANPI e i partiti “antifascisti”, e anche l’ amministrazione comunale, sempre pronta a strillare contro le manifestazioni fasciste, non hanno nulla da ridire su questi gruppi che colonizzano l’ università?
Sembra che il fascismo in realtà vada benissimo a certi “antifascisti”. Basta che sia colorato di rosso.

C’ è un’ ultima cosa che fa notale il dott. Mandelli e cioè che l’ azione di propaganda di questi “comitati leninisti” non riguarda solo l’ Università, ma anche le scuole superiori di Milano.
“Una mattina li ho visti fuori dal Liceo scientifico Leonardo da Vinci, quello vicino al Tribunale. Fermavano gli studenti allo stesso modo che in Università e invitavano i ragazzi del liceo (alcuni poco più che bambini) a partecipare ad assemblee nella Statale. Non so se sia legale indurre dei ragazzini a bigiare la scuola e partecipare ad assemblee in Università. E paggio ancora se sia legale che a queste assemblee partecipino esterni minorenni provenienti da altre scuole.
Qualcuno magari potrebbe indagare. Prima che ci ritroviamo gli stessi disastri degli anni ’70.

dott. Angelo Mandelli

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