Lecce, congolese condannato per terrorismo

Condannato a sei anni di reclusione, dopo rito abbreviato, dal gup di Lecce il congolese accusato di far parte dell’Is, di essere in procinto di organizzare un attentato a Istanbul e di essere vicino alla cellula islamica responsabile della strage del mercatino di Natale di Berlino.

Lutumba Nkanga, questo il suo nome, viveva nel centro di identificazione ed espulsione di Brindisi, in Puglia. Lì la digos lo ha fermato dopo le indagini della Dda di Lecce.

Nkanga era già stato arrestato nel gennaio del 2017.

Non era solo. Insieme a lui finì in manette e fu rispedito in Germania anche Soufiane Ambri, 22enne marocchino, in contatto con Amis Amri, l’autore dell’attentato al mercatino di Natale di Berlino del 19 dicembre 2016.

Non è la prima volta che in Puglia ci sono arresti con l’accusa di terrorismo internazionale. Anche nel marzo 2016, alla vigilia dell’attentato di Bruxelles, a Bari furono arrestati due cittadini britannici di origine irachena che, secondo i giudici facevano parte del gruppo islamico radicale “Ansar Al Islam”, gli “Ausiliari dell’Islam”.

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La Digos ritiene certo il coinvolgimento del congolese in un presunto attentato da organizzare in Turchia. www.ilsole24ore.com

A riscontro di questa ipotesi c’è un sms ricevuto da Lutumba da un soggetto non identificato, che recita:

«Possa Allah proteggerti e rafforzare il tuo amore verso lui e fartelo amare più di ogni altra cosa. Voglia darti il paradiso e farci essere vicini in paradiso. Voglia perdonare i tuoi peccati».

Inoltre, in una microscheda del suo telefono cellulare è stato trovato un documento in lingua tedesca che incita alla guerra all’Occidente, dal titolo: «Questo è ciò che Allah e il suo inviato ci hanno promesso». Si legge nel testo:

«Fate scorrere fiumi di loro sangue, rendete le loro città cenere e macerie (…) Marciate con la benedizione di Allah, poiché questa guerra è la vostra guerra (…) Attaccano le vostre nazioni con la scusa di aggredire lo Stato islamico, e non le lasciano finché non uccidono i vostri mariti e qualche volta prendono prigioniere le vostre mogli e bambini. Non vedete che le città si svuotano di Ahl as-Sunnah e si riempiono delle peggiori creature create da Allah. Guardate le loro bandiere mentre vi combattono, vogliono diffondere le immoralità. I piani e le strategie dei romani sono ancora attuali e proseguono, addirittura sulla penisola di Muhammad. Vogliono diffondere le immoralità, collaborano anche militarmente con quelle nazioni del Kufr per combattere l’Islam. Loro sono la testa di ogni catastrofe. Procedete con un attacco dopo l’altro contro di loro. Ricordate il testamento del vostro Profeta: Sull’isola degli Arabi non possono esserci due religioni insieme. La Turchia prendete l’aiuto di Allah e attaccatela».

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