Gentiloni: “Mai confondere l’immigrazione col terrorismo”

Il terrorismo vuole cambiare “il nostro modo di vivere” e in Francia punta anche a condizionare le elezioni, ma non bisogna “mai confondere il tema dell’immigrazione con il tema del terrorismo“.

Amri, il killer di Berlino sbarcato a Lampedusa

Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha ribadito questa convinzione nella conferenza stampa a Ottawa al termine dell’incontro con Justin Trudeau, premier di quel Canada che l’Ue dovrebbe prendere come “esempio” di accoglienza. Un colloquio tra due Paesi che hanno relazioni “strettissime” e una visione comune su molte cose, proprio a partire dalle questioni della lotta al terrorismo e dell’immigrazione.

Terrorista siriano arrivato in Germania come (finto) profugo nel 2015

Solidarietà alla Francia è venuta da Trudeau e Gentiloni, che proprio poco prima della conferenza stampa aveva sentito al telefono il presidente francese Francois Hollande, a cui ha ribadito “amicizia e sostegno”. Gentiloni ha auspicato che l’attentato di Parigi non abbia un “particolare impatto sugli orientamenti dei francesi al voto, perché è quello che vogliono i terroristi: cambiare il nostro modo di vivere e di votare e sono convinto che la maggioranza dei francesi ha chiarissimo che questa è la loro intenzione e reagirà con serena tranquillità nonostante l’atrocità di quel che è successo”.

Terrorista finto profugo afghano arrivato in Germania all’inizio del 2016

Per quanto riguarda il risultato delle elezioni francesi, il premier italiano ha auspicato che “rafforzino la prospettiva europea e l’appartenenza della Francia all’Ue ma questo dipende dai cittadini francesi non dal governo italiano. Proprio episodi come quello di Parigi portano il presidente del Consiglio italiano a ribadire che non bisogna “mai confondere il tema dell’immigrazione con il tema del terrorismo, anche se non dobbiamo mai abbassare la guardia sui rischi della minaccia dall’esterno”. Dunque nessuna ‘scorciatoia’: la questione dei migranti non si risolve, come vuol far credere qualcuno, “con un colpo di bacchetta magica” ma lavorando per “trasformare flussi illegali, incontrollati, in mano alla criminalità, gradualmente in flussi che si possano regolare, che diminuiscano come dimensioni e quindi siano più compatibili con le situazioni delle nostre comunità“.

E sul tema il premier italiano non ha risparmiato una ‘stoccata’ all’Ue: “Prendiamo esempio, amici dell’Ue, dal Canada, un Paese che in un anno e mezzo accoglie 40 mila rifugiati, senza sconvolgimenti, ma dimostrando capacità di accoglienza. Se i 27 Paesi dell’Unione Europea avessero lo stesso atteggiamento di responsabilità nella ricollocazione dei migranti saremmo un bel pezzo avanti nella risoluzione del problema”. (askanews)

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Oltre la Francia, Germania si è scoperta  fragile sotto i colpia dei finti profughi terroristi, quello del 17enne afghano, Muhammad Riad che il 18 luglio ha attaccato i passeggeri di un treno regionale a Heidingsfeld, di fronte al giovane iraniano Alì, 16 anni, che ha attirato suoi coetanei con il deliberato scopo di compiere una strage, davanti al machete utilizzato dal 21enne siriano che ha ucciso una donna a colpi di machete e, ancora, davanti al 27enne siriano, che si è fatto esplodere a Ansbach, vicino ad un concerto. E potremmo continuare….

Se volete vedere (e convincervi che l’integrazione è poco piu’ di un miraggio) di che cosa sono capaci gli immigrati di seconda generazione, definiti “francesi” cliccate qui>>>

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