Sisma: i soldi degli sms solidali spesi per terme, scuole e eliporti

È ufficiale. Tre milioni di euro dei fondi raccolti con gli sms solidali saranno stanziati per il “recupero” della grotta sudatoria di Acquasanta Terme. Altri cinque sono invece destinati alla strada statale ex 238. E poi ci sono le scuole: due milioni e 850mila euro per mettere in sicurezza il liceo Scientifico di Corropoli, in Abruzzo, e un altro milione e rotti per la scuola media di Collevecchio, entrambe fuori dal così detto “cratere sismico”. L’elenco delle opere che saranno finanziate con il sistema degli sms solidali è stato ufficializzato nelle scorse ore dal Commissario per la ricostruzione Paola De Micheli, tra le proteste di comitati e attivisti.

La vicenda è ormai nota: parte dei fondi, dicono i terremotati, è stato utilizzato per mettere mano a progetti che forse non sono così prioritari. Il primo esempio, il più lampante, è proprio quello della “grotta sudatoria”: scomparsa la ciclabile la Regione Marche ha infatti confermato la volontà di recuperare il bellissimo complesso termale di Acquasanta, il “luogo del cuore” prediletto dai marchigiani nell’ultima votazione indetta dal Fai.

C’è però un piccolo dettaglio.

Si tratta di un luogo abbandonato all’incuria ben prima del sisma e chiusa ormai da vent’anni” sottolinea Francesca Mileto, coordinatrice dei Comitati Terremoto Centro Italia. Come dire: che c’entra col terremoto? Stesso discorso può essere fatto per l’ammodernamento della ex statale 238. Qui lo stanziamento è ancora più massiccio: ben cinque milioni di euro.

Un intervento di cui si parlava da tempo e il cui legame col sisma in effetti non è così lampante. Per gli attivisti si tratta di “una strada secondaria” e comunque quei soldi, tanti, potevano essere spesi in un altro modo. Ad esempio “istituendo un ‘reddito di cratere’ per chi abita nei comuni più colpiti dal sisma o destinarli a un fondo per gli artigiani” dicono dal comitato. Parte dei fondi poteva essere utilizzata per realizzare “un centro di aggregazione perché il problema psicologico è molto più grande di ciò che appare”, spiega Francesca Mileto. È anche una questione di principio. “I soldi degli sms non sono stati donati per riammodernare le strade, ma per aiutare i terremotati”.

C’è poi il discorso delle scuole di Collevecchio e Corropoli. Due comuni che non rientrano nel cratere sismico, sebbene anche qui il sisma abbia provocato danni ingenti. Il discorso comunque non cambia. “Nessuno dice che le scuole non debbano essere messe in sicurezza – rincara Mileto – ma avrebbero dovuto utilizzare soldi presi da un altro paniere”. I progetti ‘controversi’ non sono finiti qui: tra le opere confermate spicca la realizzazione (sempre nelle Marche) di sette elisuperfici attrezzate anche al volo notturno e finalizzate a interventi di protezione civile e sanitari. Costo: un milione e settecentomila euro.

L’accusa dei comitati è durissima. “Interessi politici, promesse disattese”. Così “vince la politica antisolidale”, scrivono in un post su Facebook.

“Avete distrutto il sistema delle donazioni solidali. Gli italiani non doneranno più un euro per le popolazioni che ne avranno bisogno, semplicemente perché i soldi non sono andati ai terremotati”.

Secondo il commissario De Micheli al contrario “le donazioni degli italiani per il sisma2016 sono state tutte assegnate a progetti concreti“.

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