Povertà a Roma: circa 15mila senzatetto, la metà sono italiani

 

“Se l’Italia, soprattutto l’universo giovanile, ha accusato perduranti ferite a causa della lunga crisi, Roma è anche in questo ‘capitale’. La sua ricchezza collettiva appare in caduta progressiva”. E’ quanto si osserva nel rapporto della Caritas di Roma ‘La povertà a Roma: un punto di vista.

Dallo studio emerge “un malessere della città sempre più palpabile. La mappa del disagio sociale nei vari Municipi mostra concretamente come il disagio dalle periferie si sia esteso anche al Centro della città – rileva la Caritas – Si rileva che, accanto alla povertà più tradizionale e visibile, in particolare quella dei senza dimora, emerge una classe di nuovi poveri che pagano un affitto, che lavorano o hanno lavorato e che però non hanno di che vivere”.

“La povertà può assumere anche sembianze imprevedibili – si sottolinea nel rapporto – forme di vero e proprio barbonismo domestico, cioè persone che si riducono in abbandono totale pur essendo proprietari di una casa”.

Dal rapporto emerge inoltre che oltre il 45% degli utenti dei centri di ascolto Caritas sono italiani. A Roma quasi il 22% della popolazione è composto da anziani, in alcuni municipi questi superano il 43%. Un terzo degli ultrasessantacinquenni di Roma è a rischio povertà.

Le persone senza dimora censite sono 7.500, ma stime attendibili parlano di 14-16mila. In 10 anni, si osserva nel rapporto della Caritas di Roma, il tasso di disoccupazione a Roma è passato da 7,2 % al 9, 8%. La disoccupazione giovanile è al 40,2 % (15-24 anni). Nell’edilizia la crisi ha cancellato 35.000 posti di lavoro. Si stimano 308mila lavoratori irregolari nel terziario. I Neet, giovani che non studiano né lavorano, a Roma sono il 22,5% nella fascia 15-29 anni.