“A Davigo e alla magistratura circa l’idiozia di processare le idiozie”

ALLA MAGISTRATURA CIRCA LA RILEVANZA PSICHIATRICA DEL PROCESSARE LE IDIOZIE COME GLI ‘ARRESTI POPOLARI’ DI CUI ALLA DENUNCIA DI PAPPALARDO, SENZA INVECE PROCESSARE QUEI MASSIMI CRIMINI DEL REGIME CONTRO I QUALI COMBATTE L’MPF. MARRA

Cari amici magistrati, e caro Davigo che li rappresenti (Davigo è stato recentemente sostituito da Eugenio Albamonte, ndr), innanzitutto devo dirvi – a nome di tutto l’MPF (Movimento PAS-Forconi), di cui mi onoro di essere l’avvocato, oltre che il Segretario delle Iniziative – che siamo dolenti di dover dire che siamo lieti di essere stati ‘attenzionati’ a causa di quella denuncia redatta da Pappalardo in relazione a quella strullata che egli definisce ‘arresti popolari’.

Lieti perché l’averci ‘attenzionati’ vi obbliga a leggere il nostro programma, che potete scaricare da www.mpfonline.it e, pertanto, ad archiviare il risibile procedimento per gli ‘arresti popolari’ e ad aprire delle indagini serie circa gli immensi crimini che in esso programma denunciamo, a partire da quel noto falso in bilancio che configura il signoraggio.

È infatti ben vero che anche le idiozie possono configurare reato, ma questo vostro perseguire le idiozie anziché i massimi crimini non può più essere attribuito al semplice opportunismo, ma è espressione di una vostra patologia psichiatrica di massa.

Osservate infatti che – siccome per l’individuo la verità (quindi anche il diritto, la cultura ecc) non è che quel che serve o piace a lui – il regime vi ha riempito di privilegi a patto che scambiaste per diritto e verità quello che gli occorre. E fin qui è tutto ‘normale’.

Solo però che le concezioni di questo regime che proteggete con tanta e tanto impropria lena stanno per causare la fine del mondo, cioè la fine anche vostra, dei vostri figli, dei vostri nipoti, dei vostri cari.

Non si può pertanto più dire che la vostra condotta sia illecitamente ispirata dagli interessi, ma si deve ritenere siate caduti in massa preda della psicosi cronica e della schizofrenia e non siate quindi neanche più colpevoli del male che arrecate perché siete incapaci di intendere e di volere.

Che fare?

Ebbene, vedete, come sapete, sono lo scopritore del modo di formazione del pensiero e ritengo che la guarigione dalla pazzia possa avvenire solo collettivamente e solo attraverso ciò che ho definito la ‘scoperta antologica’, cioè rivolgendo contro di sé l’analisi e partendo da lì per giungere da una vera revisione del modo di concepire la realtà di ciascuno e poi del ‘contratto sociale’ (la cultura).

Ciononostante non sono contrario, nel mentre, quando occorra, e nel vostro caso occorre, ad un uso intelligente dei farmaci psichiatrici che, a partire dal risperdal (oggi superato da vari altri), sono divenuti sempre più efficaci e meno connotati da effetti collaterali.

In attesa, insomma, che cambi la cultura, dovreste stare in terapia farmacologia per diciamo tre mesi e, dopodiché, potremmo iniziare degli incontri settimanali a Roma in cui io, prima vi farei omaggio di una copia per ciascuno di La storia di Giovanni e Margherita, la cui 9° edizione è stata stampata proprio oggi, e poi inizierei, attraverso delle sedute collettive, il percorso per guarirvi dalla pazzia/idiozia, in cui a piccoli passi, spintivi dagli accecamenti frutto dell’opportunismo, siete caduti.

Quanto al merito degli ‘arresti popolari’, avendo ovviamente essi natura sostitutiva, servendo cioè a facultare il cittadino ad intervenire, quando sia assente la forza pubblica, contro i rei colti in flagrante, non si vede come potrebbero mai trovare qui applicazione, visto che voi, ben lungi dall’essere assenti rispetto alla criminalità politica e finanziaria, le reggete la coda.

Le reggete la coda con le vostre condotte omissive o assolutorie’ divenendo così anche voi rei di gravissime forme di associazione mafiosa e segreta che non è affatto detto non saranno tra non molto oggetto di processi quantomeno ai danno di quelli tra voi che si siano troppo ‘distinti’.

Ma, ciò detto, ripeto la domanda è: se l’interpretazione del 338 di cui alla denuncia è un’idiozia, non è un’idiozia anche il perseguirla specie poi in un contesto in cui non perseguite praticamente nessuno dei crimini da cui dipende la rovina dell’umanità?

Ed inoltre – a prescindere dalle nullità di cui gronda questo peraltro raffazzonatissimo ‘procedimento’ (che, sorto a Latina, pende ora a Perugia), e dalle svariate anomalie di cui alle non meno incredibili (tragicomiche) perquisizioni – non è un po’ troppo strano che, non solo avete perquisito ed indagato Danilo Calvani, che non ha né firmato né presentato quella denuncia, ma soprattutto non avete (non che vi stia invitando a farlo) né perquisito né indagato Pappalardo, che ne è l’autore ed il vero propugnatore? Come si spiega? Perché mai quest’omissione?

Stramberie tra le quali non voglio omettere di ricordare anche quella del sequestro dei fucili da caccia al malcapitato Giovanni Delle Cave?

A cosa serve? A prevenire che potesse distribuirli uno per ciascuno ad altrettanti ‘rivoluzionari’ per lanciarsi alla presa di non si sa quale italica Bastiglia?

Ebbene, amici miei, non vi illudete: qui le idiozie, come ho già detto, le fate voi! Noi invece ci stiamo organizzando, nelle maniere accorte, scientifiche, giuridiche, di cui al programma, per salvare anche voi ed i vostri cari, dalla vostra follia.

Perché ora cambierete – e, purché guariate, in un modo o nell’altro vi perdoneremo e, se siete bravi a fare le cose e volenterosi, magari vi accoglieremo anche, sia pure con tutte le precauzioni del caso – ma sappiate che, per il momento, non siete più una magistratura, ma un’accolita che sarebbe da operetta, da ‘commedia degli errori’, se non fosse da dramma universale.

E mi spiace per le eccezioni, magari numerose, che però non possiamo elogiare dato che non c’è n’è una che dica una parola, sicché non sappiamo chi sono.

Alfonso Luigi Marra

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