Migranti, UE: impronte digitali anche ai bambini per facilitare i ricongiungimenti

Prendere le impronte digitali anche ai richiedenti asilo dai sei anni in su, per facilitarne il ricongiungimento con i genitori: è una delle misure approvate dalla commissione libertà civili del Parlamento europeo, che ha votato degli emendamenti a una revisione del sistema ‘Eurodac’, il database con le impronte digitali dei richiedenti asilo istituito nel 2003. La detenzione di minori dovrebbe essere proibita. Gli emendamenti sono stati approvati con 35 sì, 10 no e 8 astensioni. Via libera anche all’apertura dei negoziati con il Consiglio per arrivare a un accordo definitivo.

La legge comunitaria prevede al momento che le impronte digitali ai richiedenti asilo siano prese a partire dai 14 anni.
L’operazione, sottolineano gli eurodeputati, dovrebbe essere svolta in maniera rispettosa dei bambini. I minori spariti dalle strutture di accoglienza dovrebbero inoltre avere i loro dati registrati nel Sistema informativo Schengen (Sis) ed essere segnalati come persone scomparse.
Gli eurodeputati hanno votato anche perché Europol abbia accesso diretto al database Eurodac per prevenire attacchi terroristici e crimini comuni. Oltre alle impronte digitali attualmente schedate, sottolineano gli eurodeputati, il sistema dovrebbe rendere possibile anche la ricerca e la comparazione di immagini facciali e altri dati personali, come il nome e il numero del documento di identità, dove disponibile. ANSAMED

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