Dovevano arrivare 10 profughe, arrivano 21 migranti uomini: casa devastata

 

Ha messo a disposizione l’appartamento perché le avevano detto che sarebbero arrivate delle giovani donne cristiane in fuga dalla guerra, invece gli hanno mandato 21 migranti che le stanno procurando parecchi mal di testa. A raccontare la singolare storia è la Nazione.

E’ la signora Adriana Armanda Spediacci, di origini lunigianesi ma residente a Como con i figli, a descrivere l’accaduto. “Nel novembre dello scorso anno – spiega sul quotidiano – abbiamo contattato un’agenzia per affittare tre appartamenti e un ufficio, alla Filanda. Ci avevano consigliato di rivolgerci ad una società della zona che avrebbe ospitato nigeriani in fuga dal loro Paese in quanto perseguitati e ci hanno mostrato anche alcune fotografie”.

“Non era questo l’accordo”

Così i proprietari aderiscono per motivi umanitari, chiedendo un canone molto più basso rispetto al mercato. “Ci avevano assicurato un massimo di 10 persone in tre appartamenti invece – racconta la donna alla Nazione – hanno tirato su un muro, sistemato letti anche nel sottotetto, tanto che abbiamo sollecitato due sopralluoghi, per verificare eventuali abusi edilizi, che infatti sono stati riscontarti. I contatori erano quattro e sono stati unificati: nei nostri appartamenti vivono 21 persone, ma non era questo l’accordo”.

Un calvario

A quel punto parte il calvario, con “denunce, lettere alle autorità e un procedimento legale in corso”. Tra l’altro alcuni inquilini che stavano in appartamenti vicini sembra se ne siano andati a causa di una convivenza divenuta impossibile. I migranti ospitati nei locali di Adriana infatti “non fanno la raccolta differenziata e ammassano l’immondezza, a volte la buttano dal balcone”, spiega la signora, Inoltre “l’associazione cui ci siamo rivolti a nostro avviso non sta adempiendo ai compiti previsti nella convezione. Sono stata nell’appartamento e ho visto un impianto elettrico non a norma e letti dappertutto”.

L’ordinanza del Comune

Paradossalmente poi sono nati altri guai per la proprietaria. “Un’ordinanza del comune di Aulla infatti intima alla signora di ripristinare gli appartamenti com’erano in origine, abbattendo dunque le pareti”, si legge sul giornale. Altrimenti arriveranno pesanti sanzioni. “Non sappiamo più cosa fare – sospira la signora – non è giusto subire tutto questo”.

redazione tiscali

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K