Terrorista islamico: “Uccidetemi che devo essere in paradiso alle ore 16”

 

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“Uccidetemi subito che devo essere in paradiso alle ore 16”. Sono queste le parole pronunciate da un mancato kamikaze dello Stato Islamico (Isis) al medico curdo intento a curare una ferita alla gamba del jihadista caduto prigioniero durante l’ultima offensiva degli uomini del califfato contro le forze curde dei Peshmerga nel nord dell’Iraq, come riferiscono media curdi.

Quel giorno, lo scorso 3 maggio, nella letteratura dell’Islam infatti si festeggia “Isra’ e Mi’raj”, una ricorrenza che si riferisce rispettivamente a un miracoloso viaggio notturno del profeta Maometto e della sua successiva ascesa al Cielo con la visione delle pene infernali e delle delizie paradisiache riservate a dannati, beati e martiri. “Quando stavo curando le sue ferite, gli ho chiesto ‘da dove viene’?”, ha detto all’emittente curda Rudaw il medico curdo Salim al Soraji prima di proseguire: “mi ha detto che è originario di Samar’a (città a maggioranza sunnita a nord-ovest di Baghdad) ed era venuto qui per fare la jihad con altri 50 con l’obbiettivo di ottenere il martirio facendosi esplodere ‘perchè stasera coincide con la ricorrenza di Isra’ e Mi’raj e ci siamo dati appuntamento tutti alle ore 16 in paradiso, per favore uccidimi'”

Il combattimento a cui si fa riferimento è nella zona di Telsaqf a nord di Mosul quanto lo scorso 3 maggio era stato attaccato da un gran numero di jihadisti. “Quel giorno erano tutti dei kamikaze e combattevano con estrema violenza”, ha affermato il medico curdo aggiungendo che “quando sono terminati i combattimenti tre ore dopo sono andato con il mio cellulare per filmare qualche jihadista ucciso quando ho notato un combattente riverso a terra che muoveva la gamba. Era un jihadista che respirava ancora.L’uomo ferito tuttavia riusciva a parlare: “la sua cintura non era esplosa ed è rimasto ferito ad una gamba a causa dell’esplosione suicida di un suo compagno. Non poteva camminare e quindi mi ha chiesto di ucciderlo”, ha detto il medico che afferma che “quel giorno ho contato i cadaveri di 81 jihadisti dell’Isis”. (askanews)

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