Ragazzina grave dopo l’aggressione dei Rom, la madre: “Viviamo nella paura”

 

 

nomadiPISTOIA – «Mia figlia è in un letto di ospedale, con i drenaggi attaccati e io non riesco a pensare che qualcuno possa di nuovo farle del male». Parla tra le lacrime, nel reparto di chirurgia del San Jacopo, la mamma della ragazzina che martedì pomeriggio, nel piazzale davanti alla stazione ferroviaria di Pistoia, è stata presa a calci e a pugni e ferita con profondi tagli alla schiena, inferti con un punteruolo.

Gli aggressori, un uomo e una donna adulti, e due ragazzine minorenni, sono stati rintracciati dai carabinieri e denunciati in stato di libertà per lesioni personali aggravate in concorso. L’uomo, 35 anni, vive nel campo rom di Sant’Agostino, mentre la donna di 50 anni e le altre due ragazze minorenni, parenti dell’uomo, vivono in private abitazioni.

L’agguato sembra ormai certo che sia stato preparato dai quattro per vendicarsi della testimonianza resa dalla mamma dell’adolescente, durante alcune indagini portate avanti dagli uomini della Squadra Mobile su alcuni scippi commessi a Pistoia tra gennaio e febbraio.

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