Germania: intesa con i social network, via i messaggi razzisti

merkel

Berlino – Il governo tedesco ha stretto un accordo con Facebook, Google e Twitter che li impegna a rimuovere dalle loro piattaforme entro 24 ore i messaggi considerati in violazione delle leggi nazionali perche’ razzisti. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia, Heiko Maas, spiegando che l’intesa rende piu’ semplice per gli utenti e i gruppi anti razzisti denunciare abusi o presunti tali.

Quando i limiti della liberta’ di parola vengono superati, quando ci sono criminalita’, sedizione e incitamento a compiere delitti contro la persona, tali contenuti vanno rimossi dalla rete”, ha dichiarato Maas, “la liberta’ di espressione protegge anche i commenti ripugnanti, volgari o sgradevoli ma si passa il limite quando si tratta di incitare alla violenza o attaccare la dignita’ delle persone in maniere punibili come delitti di incitazione all’odio razziale“.

Alle prese con il calo dei consensi legato alla gestione dell’emergenza immigrazione, che ha fatto salire alle stelle i toni della discussione tra cittadini sui social network, l’esecutivo di Berlino aveva denunciato lo scorso mese i vertici locali di Facebook accusandoli di non far nulla per rimuovere i messaggi razzisti dal social network. Dato che l’accusa potrebbe costare un processo penale a quattro manager di Facebook (tra i quali Martin Ott, responsabile del gruppo californiano per l’Europa centro-settentrionale), la societa’ californiana si e’ messa subito al lavoro, intensificando la collaborazione con l’Fsm, un’associazione no profit privata gestita da volontari che finora si e’ occupata principalmente di tutela dei minori e lotta alla pedopornografia ma ha ora promesso di incoraggiare i suoi aderenti a occuparsi maggiormente delle incitazioni all’odio razziale.

I limiti della liberta’ di espressione, posto che ci siano (Maas ne appare convinto), sono un tema assai complesso ed e’ legittimo domandarsi come verra’ distinto un commento genuinamente xenofobo da una critica particolarmente sonora alle politiche migratorie del governo Merkel. Che si attuino censure politiche o meno, si potrebbe poi ottenere il duplice effetto di far emergere un consenso percepito per il governo superiore a quello effettivo nonche’ di togliere da un radar prezioso le organizzazioni estremiste davvero pericolose.

Intanto lo scorso weekend, in vista dell’accordo di oggi, ignoti hanno scritto con lo spray ‘Facebook dislike’ sui muri della sede di Amburgo dell’azienda. E sarebbe molto frettoloso dare per scontato che si tratti di un qualche gruppo neonazista. (AGI)



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