Napolitano, vattene in pensione!

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Basta. Non se ne può più di Napolitano. Dei suoi sotterfugi, dei suoi pizzini, delle sue manovre di palazzo, del suo spregio delle basilari norme democratiche e della sua allergia al suffragio. Gli auguriamo lunga vita, ma fuori dalla politica. Che se ne vada in pensione e la smetta di fare il presidente ombra, il gran burattinaio dei disastri del Paese. Nella sua vita ha fatto tutto – ci permetta – il peggio di quello che si può fare in politica: è stato comunista ortodosso, ha difeso i carriarmati sovietici, ha fatto e disfatto governi: ha cacciato Berlusconi, ci ha rifilato Monti, Letta e pure Renzi. Tutto dietro lo scudo della Costituzione, certo. Ma fa schifo comunque.

E ieri, a favor di telecamera, si è fatto pizzicare mentre scriveva una letterina di insulti a Berlusconi: “Ho letto attribuite a Berlusconi – si legge nella missiva scritta dall’ex presidente – parole ignobili, che dovrebbero indurmi a querelarlo, se non volessi evitare di affidare alla magistratura giudizi storico-politici; se non mi trattenesse dal farlo un sentimento di pietà verso una persona vittima ormai delle proprie, patologiche, ossessioni”.

Lui vorrebbe querelare Berlusconi. Per aver detto la verità sul suo conto. E, infatti non lo querela. Perché che quello del 2011 sia stato un golpe ormai è cristallino e lo dicono un po’ tutti, dentro e fuori i confini nazionali. Semmai dovrebbero essere gli italiani a querelare lui per quello che ha fatto al nostro Paese, a partire dalla sospensione della democrazia.

dal blog di Francesco Maria del Vigo

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