Ancora una donna con il burqa. Ancora una volta fermata e identificata, obbligata – come recita la legge – a mostrare il volto. E’ accaduto a Corsico, dopo l’episodio della scorsa estate.
Secondo quanto riporta Il Giorno, con un articolo di Francesca Santolini, erano circa le 20.15 dell’altro giorno in centro nel Comune sudmilanese quando è successo il fatto. Alcuni cittadini hanno visto la donna passeggiare con indosso l’abito che copre tutto il corpo, viso compreso, e hanno chiamato i carabinieri.
Dopo aver raggiunto la giovane che nel frattempo, insieme a un’amica, si era seduta vicino alla fontana, le hanno chiesto le generalità. Sul posto è intervenuta anche la polizia locale che, già in agosto, aveva chiesto ad una donna che indossava lo stesso tipo di abito di rendersi identificabile o di allontanarsi.
Questa volta, a differenza della precedente, la musulmana fermata ha dovuto mostrare il viso, rendendosi riconoscibile per poter restare in un luogo pubblico. «La legge prevede che le persone debbano essere identificabili e quindi con il volto scoperto per questioni legate alla sicurezza – ha detto il sindaco, Filippo Errante – a Corsico la legge è uguale per tutti e va rispettata».
La legge di riferimento è la 152 del 22 maggio del 1975.
Ha detto bene il sindaco, condivido pienamente.