Golpe nello Yemen: ora sarà guerra vera ad al Qaida. Americani in fuga

Yemen/ Cambio di potere in Yemen, Jazeera: sarà guerra vera ad al Qaida

 

Due navi da guerra Usa, la USS IwoJima e la USS Ft.McHenry sono state spostate nel Mar Rosso durante la notte e sono pronte a far evacuare il personale dell’ambasciata americana dallo Yemen nel caso in cui dovesse arrivare l’ordine dal Pentagono dopo che la situazione nel Paese e’ precipitata. L’evacuazione potrebbe essere condotta anche per via aerea o via terra, ma comporterebbe rischi maggiori: tanto più dopo che una vettura della ambasciata Usa e’ stata colpita da proiettili stamane.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terra’ oggi una seduta a porte chiuse dedicata all’aggravarsi della crisi nello Yemen: lo hanno riferito fonti del Palazzo di Vetro, secondo cui davanti ai Quindici interverra’ l’inviato speciale Onu, Jamal Benomar. Chiesta dalla Gran Bretagna, la riunione era stata convocata prima ancora che a Sanaa i miliziani del movimento integralista sciita degli Houthi s’impadronissero del Palazzo Presidenziale.

Nello Yemen, “sarà guerra vera ad al Qaida”. E’ questa l’opinione di Ahmed al Shalafi, esperto arabo specializzato in vicende yemenite, che ha analizzato per la tv panaraba “al Jazeera” il complicato quadro che sta prendendo corpo con il golpe a San’a. Un’opinione ampiamente condivisa dai social media arabi, che vedono nell’arrivo de facto al potere delle milizie sciite Huti una svolta direttamente collegata al cambio di strategia degli Stati Uniti nella regione dopo gli attentati di Parigi rivendicati proprio da Al Qaida, organizzazione fondamentalista sunnita molto attiva nel Paese arabo.

Al Shalafi fa notare come fino ad ora nello Yemen “non fosse affatto chiaro chi conducesse la lotta ad al Qaida: da una parte c’era al potere un governo filo sunnita e dall’altra milizie della stessa confessione, anche se fondamentaliste”.
Con l’avvento delle milizie filo-iraniane Huti, secondo l’esperto, “ora le cose sono molto chiare e sarà una guerra aperta e totale condotta dagli sciiti contro i loro nemici giurati sunniti” dell’organizzazione creata dallo sceicco Osama bin Laden. Una svolta che non sarebbe possibile, si fa notare, senza il tacito assenso degli Usa.
“Chi avrebbe mai immaginato che l’Iran sciita avrebbe governato in quattro capitali arabe: Damasco, Baghdad, Beirut ed ora anche Sana’a”, si interroga e commenta, Khalid al Zaubay, un internauta sul sito on-line della tv al Arabiya. E sui social network si moltiplicano i contributi che accusano gli Stati Uniti di aver de facto abbandonato l’alleato saudita. Lo fa, tra gli altri, con un twitt @Dana2056, che scrive: “La caduta di San’a nelle mani degli Huti filo-iraniani gode della benedizione dell’America, presto toccherà all’Arabia saudita che non capisce la portata degli avvenimenti”.
Non manca chi, tra i jihadisti, fa un appello per una unificazione tra al Qaida yemenita e lo Stato islamico (Isis), come fa @Califfato, il quale twitta: “Che Allah illumini gli emiri di al Qaida nello Yemen perl’elezione del califfo (Abu Bakr al Baghdadi) per evitare il male in arrivo per la loro gente”.
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