Norme UE: «Polenta e osei» vietata per legge. Il caso finisce in Parlamento

La legge che vieta l’import di uccellini anche da paesi extraeuropei nel Bresciano è già stata ribattezzata legge anti «polenta e osei». Dando vita ad una sollevazione popolare. I ristoratori (mille le trattorie che servono il piatto tipico) sono sul piede di guerra. E diversi parlamentari si stanno muovendo per chiedere una tardiva modifica alla normativa (approvata a settembre).

polenta

Lo scrive BresciaCorriere

La modifica all’ articolo 21 della legge sulla Caccia (la 157/1992) ha recepito una normativa europea: da un mese passeri e altri piccoli volatili non sono acquistabili, né commercializzabili, nemmeno se provengono da Cina, Thailandia o Nord Africa.

«La legge così scritta mette di fatto a rischio di chiusura l’attività commerciale di moltissimi esercenti e di conseguenza il licenziamento di migliaia di dipendenti — scrive al ministro per l’Ambiente Galletti il deputato bresciano della Lega Stefano Borghesi.

La Beccalossi: «ci vietano Polenta e osei e trionfa il kebab» Viva “polenta e osei”. Con questo slogan Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale di Brescia inizia una raccolta di firme per modificare la legge nazionale sulla caccia. Viviana Beccalossi, assessore regionale della Lombardia e dirigente FdI, non usa mezzi termini: «La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il via libera, da parte del nostro Paese, a norme che, recependo le indicazioni di Bruxelles, vietano di vendere e acquistare uccelli vivi o morti appartenenti alle specie viventi naturalmente allo stato selvatico, tranne alcune eccezioni. Il tutto mentre nelle nostre città proliferano kebab e ristoranti cinesi spesso al limite del decoro urbano e del rispetto delle condizioni igienico-sanitarie».

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