Prof di religione “l’omosessualità si cura”. Arcivescovo Nosiglia: “Le scelte sessuali non si discutono”

 

“Trovo che non sia il caso di mettere in discussione le scelte sessuali delle persone, per di più in un ambiente educativo come la scuola”.

Dire che dall’omosessualità si puo’ guarire è discriminazione. Arcigay “è gravissimo”

L’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, da’ ragione ad Arcigay e bacchetta l’insegnante di religione dell’istituto Pininfarina di Moncalieri che, interrogata da uno studente, ha risposto che l’essere gay “è una malattia e che si può guarire”. La professoressa aveva anche portato esempi a sostegno della sua posizione.

“Non credo che a scuola, per di più in una scuola pubblica, si debba affrontare la discussione in questo modo. Si è in un ambiente educativo, dove si forma la persona, bisogna ispirarsi a principi quali il rispetto e l’accoglienza. Soprattutto ora, dopo la discussione che c’è stata all’interno della Chiesa“. L’arcivescovo non condanna l’insegnante, ricorda che esiste “una morale cattolica e che esiste la teoria della riparazione, ma l’Oms non considera più l’omosessualità una malattia da tempo”. E aggiunge: “Ognuno è libero di pensarla personalmente come crede, altra cosa però è discuterne in classe”. Insomma, un comportamento fuori luogo per Nosiglia.

 

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2 thoughts on “Prof di religione “l’omosessualità si cura”. Arcivescovo Nosiglia: “Le scelte sessuali non si discutono”

  1. Ah, non si discutono le scelte sessuali? Sta forse dicendo Nosiglia che vanno tutte bene? Prima, dopo, fuori dal matrimonio, tutte uguali? Solitarie, di coppia, contro natura, tutte uguali e indiscutibili le “scelte sessuali”? Boh, io rimango perplesso…

  2. L’egregio mons. Nosiglia, trascura che uno dei compiti del docente è anche quello di educare. Forse, per lui e per le invereconde lobby gay che, purtroppo, esistono anche in Vaticano, la sessualità deviata e la prassi dell’accettazione supina delle rivendicazioni gender è ormai una realtà che fa parte della morale cattolica. Questa sua opinione la tenga per sé e non pretenda d’imporla con argomentazioni flaccide e prive di significato e rispetto dei principi non negoziabili, considerato che la tesi che egli sostiene non è presente neppure nel Catechismo della Chiesa Cattolica.

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