Confesercenti: a causa del Dl Salva Italia chiuse 56mila imprese

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17 set 2014 – Il Dl Salva Italia, che ha introdotto la liberalizzazione degli orari per le attivita’ commerciali, “non ha tenuto in alcun conto le conseguenze per le piccole e medie imprese del commercio, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti e che l’Autorita’ Garante avrebbe dovuto invece richiamare”.

Nei due anni di applicazione della norma (2012-2014), infatti, il bilancio tra aperture e chiusure nel commercio al dettaglio in sede fissa e’ negativo per oltre 56mila unita’, di cui 6.600 nel solo comparto alimentare.

Lo scrive il segretario generale di Confesercenti, Mauro Bussoni, in una lettera indirizzata al presidente dell’Autorita’ Garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella e al presidente della Commissione Attivita’ Produttive della Camera Guglielmo Epifani. E le nuove imprese del commercio hanno vita sempre piu’ breve: a giugno 2014 oltre il 40% delle attivita’ aperte nel 2010 – circa 27mila imprese – e’ gia’ sparito, bruciando un capitale di investimenti di circa 2,7 miliardi di euro. Un’impresa su quattro dura addirittura meno di tre anni.

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