Video – Monrovia: Ecco come i malati di ebola muoiono soli, per strada

8 agosto – La presidente della Liberia, Ellen Johnson Sirleaf, ha dichiarato lo stato di emergenza nel Paese come conseguenza dell’epidemia di ebola. Lo ha annunciato con un messaggio televisivo nel corso della notte. La presidente ha dichiarato che sono necessarie “misure straordinarie” per la sopravvivenza dello Stato e ha preannunciato che alcuni diritti civili potranno essere sospesi per la crisi. Ma ricordando le misure gia’ adottate nelle ultime due settimane per arginare il contagio (congedo obbligatorio di 30 giorni al personale pubblico non essenziale, chiusura delle scuole, disinfezione degli ospedali pubblici) ha tuttavia osservato che il contagio continua a crescere: “Ignoranza, poverta’, cosi’ come le pratiche religiose e culturali arretrate, continuano a esacerbare la diffusione della malattia soprattutto nelle province”. Intanto gli Usa attivano le misure preventive contro il virus.

I cadaveri vengono abbandonati in mezzo alla strada dai parenti terrorizzati dal contagio. In questo modo umori, feci e sangue, con cui chiunque puo’ venire a contatto, specialmente i bambini (vedi foto) aumentano la diffusione della malattia.

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C’è infatti un gruppo di persone particolarmente a rischio di infezione: coloro che trattano e seppelliscono i corpi dei morti, che sono ancora più contagiosi rispetto ai pazienti vivi affetti da Ebola.

In Liberia c’è una combinazione di infrastrutture inadeguate, problemi logistici, conflitti con gli operatori sanitari occidentali e tradizioni funerarie che hanno contribuito a creare parecchie difficoltà nel contenere la diffusione della malattia.

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