Oltre la democrazia, sparisce la terzietà. Senato: Grasso decide contro l’Ufficio di presidenza

grasso 6 feb. – Il Senato si costituira’ parte civile nel processo sulla presunta compravendita di senatori che vede coinvolto Silvio Berlusconi e che iniziera’ l’11 febbraio presso il tribunale di Napoli. Cosi’ ha deciso il presidente del Senato, Piero Grasso, nonostante il parere dell’Ufficio di presidenza che, con 10 pareri contro 8, aveva espresso il ‘no’ alla costituzione di parte civile.

“Dopo aver ascoltato i diversi orientamenti espressi dai componenti del Consiglio di presidenza, ha dato incarico all’Avvocatura dello Stato di rappresentazione il Senato della Repubblica quale parte civile nel processo sulla cosiddetta ‘compravendita di senatori’ che iniziera’ il prossimo 11 febbraio presso il tribunale di Napoli”, sottolinea Grasso in una nota. Il presidente del Senato “ha ritenuto che l’identificazione, prima da parte del Pubblico ministero, poi del giudice, del Senato della Repubblica italiana quale ‘persona offesa’ di fatti asseritamente avvenuti all’interno del Senato, e comunque relativi alla dignita’ dell’istituzione, ponga un ineludibile dovere morale di partecipazione all’accertamento della verita’, in base alle regole processuali e seguendo il naturale andamento del dibattimento”.

L’assemblea dei senatori del Pd, riunita dell’aula della commissione difesa di Palazzo Madama, ha accolto con un applauso la notizia, mentre da Forza Italia e’ arrivata una dura presa di posizione. Per il capogruppo di FI alla Camera, Renato Brunetta, “nella scelta del presidente Grasso si percepisce la forza irresistibile di un richiamo della foresta. Cosi’ ha obbedito alla sua vecchia appartenenza all’ordine giudiziario fattosi onnipotente, tradendo il dovere di alta rappresentanza della sovranita’ popolare che la seconda carica dello Stato dovrebbe manifestare nelle sue scelte”.

“Scegliendo di costituire il Senato come parte civile nel processo contro Berlusconi, il presidente Grasso recita l’ennesima parte incivile nella tragedia del colpo di Stato consumato in Parlamento con l’estromissione del leader dei moderati”, ha sottolineato Brunetta. Maurizio Gasparri ha parlato di un “gravissimo vulnus” e Mara Carfagna ha commentato: “Il partito dei giudici, in servizio attivo e permanente nelle Istituzioni parlamentari, ha compiuto l’ennesima imboscata contro Silvio Berlusconi, cioe’ colui che hanno identificato come il nemico da abbattere. Il presidente del Senato Piero Grasso ha dimostrato, ancora una volta, di essere un uomo di parte che agisce per nome e per conto di un’ideale partigiano e contro la maggioranza della stessa Istituzione che rappresenta”.

Dal Pd il presidente dei senatori, Luigi Zanda, ha sottolineato: “Come ha affermato il presidente Grasso, vi e’ ‘un’ineludibile dovere morale’ di partecipazione all’accertamento della verita’ nel processo di Napoli sulla compravendita dei senatori, a difesa, innanzitutto, delle istituzioni democratiche. E davanti alla difesa della democrazia risultano ingiustificati gli assurdi attacchi di alcuni esponenti di Forza Italia”. “Bene ha fatto Pietro Grasso a decidere per la costituzione del Senato come parte civile nel processo sulla compravendita dei senatori – osserva – le senatrici e i senatori del Pd condividono la sua decisione”. Plauso anche dal gruppo M5S Senato.

“Il presidente del Senato Pietro Grasso – si legge in una nota M5S Senato – nel rispetto delle sue prerogative, ha scelto di tutelare la dignita’ delle istituzioni nonostante il parere sfavorevole di Forza Italia, Lega, Nuovo Centrodestra, Scelta Civica e Popolari per l’Italia, che insieme avevano espresso una maggioranza contraria alla costituzione in parte civile del Senato, nel processo sulla asserita compravendita di senatori.
Il presidente Grasso ha di fatto scelto di tutelare prima il decoro delle istituzioni rispetto agli interessi dei partiti, rispettando nel contempo l’indicazione delle minoranze e incarnando alla perfezione i principi che devono ispirare un ruolo nobile e centrale per il buon funzionamento della democrazia come quello che gli e’ stato affidato”. “Segnali positivi – prosegue la nota – che il Movimento 5 Stelle vorrebbe leggere anche nell’altro ramo del Parlamento, dove purtroppo i diritti delle minoranze e lo stesso rispetto del regolamento fino ad ora non risultano essere stati altrettanto garantiti”. agi

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