Siamo invasi dai trolls. Non bastavano quelli dell’Unione europea. La UE stanzia 2 mln di euro per ”controllare le opinioni euroscettiche”
11 nov – (qelsi) Si scrive “Democratici Comunicatori della Rete”, si legge influencer. O meglio ancora troll. Ecco le figure professionali che il Pd di Roma cerca per incrementare la comunicazione su internet. Ragazzini o adulti che pubblichino contenuti, rispondano alle critiche, se necessario partecipino a discussioni. Eventualmente creino pagine satiriche allo scopo di prendere in giro centro-destra e Movimento 5 Stelle o aprano account con nomi fittizi da usare per la mera propaganda politica.
Cose che il Pd già fa, per non restare soccombere al Movimento 5 Stelle nella guerra di propaganda su internet. Del potere detenuto da sinistra e grillini su internet già avevamo scritto, ora ci limitiamo a constatare che il Pd è costretto a giocarsi la carta degli annunci pubblici per cercare 100 troll che facciano propaganda sui social network
– età compresa fra i 16 e i 70 anni, dotati di computer e connessione ad Internet, buona conoscenza della rete, dei blog e dei social network, disponibili a frequentare un corso di formazione presso la Federazione di Roma, da impiegare nella diffusione delle notizie relative al PD e nel contrasto della disinformazione propalata sulla Rete. (100 posti)
Così recita l’annuncio, che parla di “volontari”. Ma riceveranno un compenso? Chissà.
Ridicoli!!!