La legge anticorruzione della Severino criminalizza i soggetti passivi

severino24 ott. – La legge anticorruzione varata dal Parlamento nel novembre 2012 “ha causato piu’ problemi di quelli che voleva risolvere, perche’ il legislatore non ha costruito concetti chiari e nitidi”. Cosi’ il pg di Cassazione, Vito D’Ambrosio, nel corso della sua requisitoria davanti alle Sezioni unite penali, chiamata a sciogliere il nodo giurisprudenziale sullo ‘spacchettamento’ del reato di concussione, ha criticato duramente la riforma entrata in vigore lo scorso anno.

“E’ fasulla l’interpretazione secondo cui la concussione andava eliminata – ha rilevato il pg – e le conseguenze di questo spacchettamento non sono di poco conto, soprattutto per quanto riguarda i termini di prescrizione.

Non e’ possibile comprendere le ragioni profonde per cui, per combattere il fenomeno corruttivo, che costa all’Italia 60 miliardi l’anno, si e’ scelto di sdoppiare l’articolo del Codice Penale sulla concussione. Inoltre – ha osservato ancora D’Ambrosio – e’ incomprensibile come si sia arrivati a decidere di incriminare il soggetto passivo: questo rende difficile l’esito delle indagini perche’ nessuno ha interesse a denunciare i fatti“.

La decisione che oggi sara’ presa dalla Cassazione, ha ricordato il magistrato, “pesera’ su numerosissimi casi” (uno dei processi su cui potrebbe avere rilevanza e’ il processo Ruby, per cui Berlusconi e’ stato condannato in primo grado a sette anni, ndr). Si tratta di “una questione complessa e difficile – ha concluso il pg – finora ci sono state piu’ di trenta sentenze massimate sul punto”. (AGI) .

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