Questa non è DEMOCRAZIA, è PARLAMENTOCRAZIA

Parlamento
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In Italia cresce il distacco dalla politica, perché non è più il popolo che sceglie chi lo governerà, ma è la “cricca politica” che decide tutto. E che permette (e/o partecipa) alla corruzione che ci danneggia per oltre 60 miliardi ogni anno. La “burocrazia” (“BURO =UFFICIO; CRAZIA = COMANDO) tiene aperto il sacco a chi ruba (e spesso partecipa alle ruberie).

La BUROCRAZIA è considerata, da molti che potrebbero essere interessati ad investire in Italia, un motivo che li dissuade per le troppe formalità e per i tempi lunghissimi che impone. Einaudi era stato durissimo nella critica a questo malanno italiano già all’inizio del 1900. Ma adesso il malanno è peggiorato ed è diventato anche corrotto. E la “cricca dei politici corrotti” e la “burocrazia lenta e spesso corrotta” impediscono le vere riforme che potrebbero ridare ai cittadini il controllo sulla politica. Le vere riforme sono quelle che permettono al popolo di scegliere direttamente il Capo dello Stato, di scegliere il proprio parlamentare in collegi uninominali. Nel 1948 abbiamo approvato una Costituzione di tipo parlamentare (tutto il potere al Parlamento). Non è DEMOCRAZIA, è PARLAMENTOCRAZIA.

La nostra Costituzione è ancora simile a quella francese del 1946. Era una “parlamentocrazia” inetta e disastrosa: 22 governi in 12 anni; perdono, dopo dure battaglie, l’Indocina; debbono vivere una specie di guerra in Algeria dove vengono uccisi poliziotti e soldati francesi; ma, richiamato dai francesi, De Gaulle riprende il controllo della Francia e la salva da tutte le indecisioni e disastri di una repubblica parlamentare. Con la sua riforma del 1958 i francesi scelgono il Presidente della Repubblica che è anche il capo dell’esecutivo. E deve essere eletto con la maggioranza assoluta dei votanti. Se non viene eletto al primo turno di votazione, al quale si possono presentare molti candidati, dopo due settimane vanno solo i due candidati che hanno ricevuto più voti. Chi ha la maggioranza assoluta diventa Presidente e capo dell’esecutivo. E la legislatura dura tutto il tempo previsto dalla Costituzione.

Nella scelta che andremo a fare del nuovo Presidente della Repubblica dovremmo scegliere un uomo che faccia veramente queste riforme per ridare agli italiani la facoltà di tornare padroni della loro DEMOCRAZIA.

Carlo Violati

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