«Non c’è possibilità di paragone. Meloni studia, è la migliore allieva di Togliatti, come lui è realista. E ha capito, come prima di lei De Gasperi, che il modo migliore di fare la politica interna è fare la politica estera. Sull’altro fronte vedo il vuoto politico, solo slogan che inseguono l’ultima notizia dei giornali. Quando Schlein ha detto che la democrazia è a rischio mi sono cadute le braccia».
Come sta la Costituzione?
«La prima parte guarda al futuro e sta benissimo, ma è dimenticata, dal permettere a chi ha merito di poterlo esprimere a tanto altro. La seconda parte è miope. La stabilità del governo è un valore, il premierato è una buona idea. Non avrei cominciato a riformare la Giustizia dalla separazione delle carriere, ma la scelta in sé è giusta. Poi è importante saper immaginare il futuro, uscendo dagli schemi c’è un libro di John Fitzgerald Kennedy, I profili del coraggio, che è esemplare».
Che cosa pensa di Trump?
«Non ho ancora capito se ci è o ci fa. L’espressione politica senza pensiero, coniata da Sturzo per il fascismo, gli si attaglia. È un improvvisatore, dice e si contraddice, ma forse è tecnica costruita ad arte».
Tratto da un’intervista a Sabino Cassese, giurista e docente universitario, sul Corriere della Sera