Con 243 voti favorevoli e 109 contrari, l’Aula della Camera ha dato il via libera alla separazione delle carriere in terza lettura
La riforma della giustizia ora attende l’ultimo passaggio parlamentare da Palazzo Madama. Non essendo stata raggiunta la maggioranza assoluta, sarà poi necessario il referendum confermativo in programma nella primavera del 2026.La principale novità del disegno di legge modifica l’art. 104 della Costituzione introducendo una separazione netta nella magistratura, tra le funzioni di requirente e giudicante: secondo quanto prevede la riforma, sarà obbligatorio scegliere sin dall’inizio la carriera di requirente o giudicante e non sarà più possibile cambiare. (ITALPRESS)
(Adnkronos) – “In politica bisogna sempre aspettarsi che chi è sconfitto cerchi di annacquare l’amarezza della sconfitta con una sorta di diversione. In questo caso la bagarre è stata evidentemente provocata per sminuire l’importanza della vittoria della maggioranza su un argomento essenziale come la riforma della giustizia. Diciamo che in politica ci sta, io non sono un animale politico, sono entrato in tarda età, ma conoscendo la storia e conoscendo le regole della politica non mi scandalizzo se l’opposizione cerca appunto di annacquare una sconfitta con una diversione”.
Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, commentando quanto accaduto nell’Aula della Camera subito dopo l’approvazione della riforma della giustizia.”Noi non abbiamo affatto applaudito, mi pare che un certo entusiasmo sia più che normale”, ha poi puntualizzato il Guardasigilli.